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Manifestazioni nella Lozère contro il Mercosur | Agricoltura Massiccio centrale

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Dopo una prima crisi all’inizio del 2024 e manifestazioni durate quasi due settimane, i sindacati agricoli si preparano a una nuova salva. “Da diversi mesi, la FDSEA e i Giovani Agricoltori lanciano l’allarme sulla crisi che colpisce tutti i nostri allevatori e le loro attività. Dopo alcuni progressi dovuti alle nostre azioni lo scorso inverno, ciò resta insufficiente per i nostri agricoltori”, sottolineano i sindacati di maggioranza. “Il rischio è imminente con l’accordo Mercosur che sta arrivando. Ciò mette a repentaglio la nostra sovranità alimentare e le nostre aspettative riguardo ai livelli di produzione. Chiediamo la fine immediata di tutti i negoziati finché non saranno integrate in questo accordo le “clausole specchio” per garantire regole giuste che rispettino i nostri standard sociali, ambientali e sanitari”, chiedono la FDSEA e la JA Lozère.
Hanno anche il sostegno di numerosi eletti tra cui l'associazione dei sindaci della Lozère, che attraverso il suo presidente Alain Astruc, in un comunicato stampa, ricorda che “gli agricoltori del dipartimento si stanno mobilitando per difendere l'agricoltura familiare, essenziale per garantire produzioni di qualità e preservare l’identità del nostro territorio della Lozère”. Laurent Suau, presidente del consiglio dipartimentale, sottolinea, da parte sua, che “in un dipartimento iperrurale dove l’economia principale è l’agricoltura, non possiamo che sostenere queste manifestazioni”. E garantire che il consiglio dipartimentale e gli eletti si mobilitino “per portare avanti le questioni”. “Ieri ero in riunione al Viminale e uno dei temi principali è la semplificazione delle norme”. “La questione dei vincoli di produzione per i nostri agricoltori, quando vediamo arrivare prodotti da altri paesi che non sono soggetti alle stesse regole, solleva interrogativi e non possiamo che essere uniti”, ha assicurato Laurent Suau.
La deputata della Lozère, Sophie Pantel, ha ricordato la sua storica mobilitazione contro questo accordo. “Questa concorrenza sleale è inaccettabile. Questo accordo di libero scambio, al quale sono profondamente contrario così come i colleghi del mio gruppo, comporterebbe una triplice colpa: sociale, economica e ambientale. I nostri allevatori possono contare sulla mia mobilitazione e su quella del mio gruppo nell’Assemblea nazionale per difendere la nostra proposta di risoluzione che sarà esaminata mercoledì 27 novembre nella Commissione Affari Economici e poi per chiederne la registrazione in una seduta pubblica”, ha concluso .

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