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Un rapporto evidenzia l'aggravarsi della povertà nel Nord e nell'Hauts-de-

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Par

Anne-Sophie Hourdeaux

Pubblicato il

20 novembre 2024 alle 9:00
; aggiornato il 20 novembre 2024 alle 9:19

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Sollievo cattolico sostiene un milione di persone all'anno in Francia. Sdenunciamo la povertà evidenzia le realtà incontrate sul campo. L’occasione per fare il punto, ma anche per proporre raccomandazioni. Quali sono i tendenze emergenti per il 2023 ? La situazione si deteriora per i più precari. IL è esploso il mancato ricorso ai diritti: il 40% delle persone che si rivolgono al Secours catholique di Lille avrebbero diritto alla RSA e non ce l'hanno!Nella delegazione Lille Nord, che riguarda Lille e la sua metropoli, il Secours catholique ha sostenuto 2.500 famiglie, di cui 632 volontari. Il profilo delle persone accolte riguarda soprattutto le donne (56,7% a livello nazionale, 60,7% a Lille), le famiglie monoparentali (28,4%), in aumento la quota dei giovani (20-45 anni).

Peggioramento della povertà

Per quanto riguarda gli indicatori di povertà, il Secours catholique segnala “un peggioramento”. Con quali criteri? Il reddito medio è in calo, spiega Héloïse Hazard, facilitatrice della rete di solidarietà Secours catholique per la delegazione Nord-Lille: “È di 555 euro nel 2023, è diminuito del 19% rispetto al 2022”. sta diventando più severo, con criteri di ammissibilità più rigorosi e alcuni diritti soggetti a condizioni.

Soprattutto, le squadre dell'associazione notano a “Tasso record di mancato utilizzo della RSA”: a livello nazionale siamo al 36,1%, a Lille siamo al 40,2%!

Una forte domanda di assistenza amministrativa

Nei ricevimenti del Secours catholique, gli aiuti assumono diverse forme: il 46% riguarda il cibo (50% a Lille), il 13% l'abbigliamento e, novità, la domanda di assistenza amministrativa è in forte espansione! “È al 13% delle richieste nel 2023, ovvero +7% in un anno! » Ecco perché a Lille, nei locali di rue des Meuniers 67, Martedì e giovedì dalle 9:30 alle 12:00, l'accoglienza è riservata per pratiche amministrative variein particolare attraverso le piattaforme digitali.

Può succedere a chiunque

E può succedere a chiunque. “Nel 2023, il 60% delle persone incontrate nei nostri centri di accoglienza ha dichiarato di aver avuto un incidente nella vita, una malattia, un divorzio, un licenziamento…”

Prova con Mélissa, che ha testimoniato di questo vero e proprio percorso a ostacoli per accedere ai suoi diritti. Di buona posizione sociale, con il suo dottorato in scienze politiche, ha vissuto una disputa con il suo datore di lavoro nel novembre 2020. “Fino ad oggi sono rimasta nei guai a livello amministrativo”, spiega. Comincia andando al tribunale del lavoro con un avvocato. “Ma non ricevevo più uno stipendio, e allo stesso tempo non potevo trovare un contratto altrove perché non ero licenziato, e tanto meno avevo accesso alla disoccupazione! » Confida di aver lavorato in nero per sopravvivere. “Mi aiutano gli aiuti alimentari delle associazioni. »

Nel luglio 2022 la sua azienda era in liquidazione e pochi mesi dopo apprese che sarebbe stata licenziata. ma i guai non finiscono.

Nel novembre 2022, posso finalmente iscrivermi al Pôle Emploi, ricevo la mia indennità di licenziamento, che serve principalmente per pagare i miei debiti con la mia famiglia, all'ENGIE… Pôle Emploi mi annuncia quindi che la mia disoccupazione sarà rilasciata solo tra un anno dal la mia liquidazione dovrebbe bastarmi.

Melissa

La sua salute mentale subisce un duro colpo. “Sono devastato dopo queste prove. » Non ci pensa nemmeno a chiedere la RSA. “Pensavo di non essere preoccupato!” Non conosciamo i nostri diritti, anche quando siamo armati nella vita. » Lo ottiene nel novembre 2023, ossia 3 anni dopo aver perso il lavoro. “Mi è stato poi proposto un corso per l’Impiego Sanitario della durata di 9 mesi, con supporto psicologico, laboratori vari… Ho chiesto perché mi era stato proposto questo e mi è stato detto: ‘Perché parli bene’…”

Raccomandazioni

Da questa osservazione, il Secours catholique trae delle raccomandazioni:

  • la creazione di un reddito minimo garantito;
  • accesso fisico alle amministrazioni “per umanizzare”, e non uno sportello digitale;
  • un reale supporto personalizzato alle persone “con gestione individualizzata”;
  • il non condizionamento delle RSA a 15 ore di attività, programma attualmente in fase di sperimentazione in diversi territori della Francia, “e che dovrebbe essere generalizzato al Nord a partire dal gennaio 2025” si rammarica Héloïse Hazard;
  • rivalutare la RSA e aprirla ai giovani.

Riguardo al condizionamento delle RSA ad un'attività di volontariato settimanale, “la nostra associazione è contraria! dai primi rilevamenti nei territori sperimentali emerge che dalla sua implementazione il tasso di non utilizzo della RSA è aumentato del 10%.

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