Questo mercoledì, 20 novembre, i deputati hanno approvato nella commissione Affari sociali l'abrogazione della riforma delle pensioni, con 35 voti favorevoli e 16 contrari.
È un testo che, l'anno scorso, ha spinto molti francesi a scendere in piazza. Questo mercoledì, 20 novembre, i deputati di sinistra, con l'aiuto del Raggruppamento Nazionale, hanno votato a favore dell'abrogazione della riforma delle pensioni nella Commissione Affari Sociali con 35 voti favorevoli. Di fronte a loro, gli eletti del centro e della destra che hanno votato contro con 16 voti.
Se questa decisione è una buona notizia per La France insoumise (LFI), che ha presentato questo testo come parte della sua nicchia parlamentare, ora deve passare al Parlamento.
Infatti, LFI vuole ora che il testo sia inserito nella nicchia parlamentare dei comunisti, al Senato, il 23 gennaio 2025, precisa Le Figaro. Per questo motivo dovrà essere prima adottato dall’Assemblea nazionale il 28 novembre.
Tuttavia, se dovesse essere respinto dalla Camera alta, il testo dovrebbe poi ritornare ai deputati per essere riesaminato in seconda lettura durante la nicchia degli ecologisti nel febbraio 2025.
Il testo ha possibilità di successo?
Se gli eletti della LFI e della RN sembrano essere riusciti a raggiungere un accordo in commissione, resta da vedere se riusciranno a farlo in Assemblea.
E per una buona ragione, il Raggruppamento Nazionale, che aveva presentato una proposta simile alla fine di ottobre, ma che la sinistra non aveva sostenuto, ha votato a favore del testo di La France insoumise. “È uguale al nostro e non siamo settari”, si è lamentato il deputato della Loiret, Thomas Ménage (RN).
La sinistra non potrà contare nemmeno sulla coalizione di governo che ha messo in guardia contro un testo “non serio” O “irresponsabile”.
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