lLa realizzazione di una piattaforma di osservazione del paesaggio e dell'avifauna (specie di uccelli stanziali e stagionali) nel cuore della palude di Brouage, sul sito dell'antica fattoria di Tannes (Moëze), ha dato luogo ad un vivace dibattito tra gli eletti della Comunità urbana di Rochefort Océan (Caro), giovedì 14 novembre.
Inizialmente, però, la delibera presentata dal vicepresidente dell'Agglo responsabile del turismo, Sébastien Bourbigot, non lasciava presagire le polemiche che ne sarebbero seguite. In relazione all'attrattiva della vicina riserva naturale nazionale di Moëze-Oléron, si trattava di votare a favore del restauro di due siti: in primo luogo la rinaturalizzazione del sito della zona di Saint-Froult “rimuovendo la vecchia strada bituminosa, i blocchi di pietra e teli di plastica che a suo tempo servivano a proteggere le piantagioni fin dai primi sviluppi. L’ambiente dunale reinvestirà così la superficie restaurata”, si legge nel testo.
A far discutere è il secondo progetto: la riabilitazione dell'osservatorio annesso alla fattoria Tannes, un sito chiuso al pubblico da anni. Un progetto che registra anche l'abbandono di vecchi edifici agricoli a causa di “disordini e crepe significative”, un progetto che rientra nella lotta contro l'innalzamento del livello delle acque, come previsto nel quadro del programma sperimentale Adapto.
«Rovina»
È proprio questo punto che pone un problema. Il sindaco di Soubise Lionel Pacaud ha letto una lettera della seconda delegata comunitaria del comune, Martine Dromer, assente quella sera, che si opponeva al progetto. Prendendo di mira l'osservatorio agricolo di Tannes, quest'ultimo lo ha accusato di “un'operazione di rovina sinonimo di sperpero di denaro pubblico”, mettendo in parallelo questo risultato con una “provocazione rivolta agli agricoltori vicini ai quali abbiamo rifiutato una diga di 500.000 euro per proteggere il loro lavoro utensili. E denunciare quindi la fornitura dei servizi di sostegno del Caro al Conservatoire du Littoral.
Un intervento per procura che ha provocato una prima reazione di disaccordo da parte del presidente del Caro, Hervé Blanché: “Non abbiamo mai rifiutato una diga a 500.000 euro, non ce n'è a quel prezzo altrimenti sarebbe stata fatta subito. »
Un riferimento alla scelta degli eletti del Caro alla fine del 2023, quando hanno adottato gli ultimi sviluppi del Papi (Programma d'azione per la prevenzione delle inondazioni) della palude di Brouage, di favorire uno scenario di protezione ravvicinata volto a mettere in sicurezza persone e proprietà il più vicino possibile alle case di Moëze e Saint-Froult (83 case interessate) per un costo di 5 milioni di euro. Constatando l'abbandono di una diga di ritiro che avrebbe impedito gli ingressi marittimi e preservato i terreni agricoli, in particolare quelli cerealicoli, in nome della priorità data alla protezione delle persone e dei beni.
Un lago di acqua salata
Lionel Pacaud ha fatto uscire il suo “imbarazzo”, non per la rinaturalizzazione del litorale di Saint-Froult, ma sempre per la fattoria di Tannes, che si trova nel mezzo di uno spazio ora aperto al mare penetrante dalla diga scheggiata al mare All'inizio del 2024 si è formato un lago di acqua salata di 150 ettari su terreni coltivabili situato in un bacino a più di un chilometro dalla costa.
Il sindaco di Soubise ha usato il termine “provocazione” sostenendo che “da allora gli agricoltori non hanno più ricevuto aiuti”, evocando quanto meno un problema di “tempistica” con questo investimento di denaro pubblico per un semplice osservatorio. “Se non lo facciamo adesso, è perduto”, ha risposto Hervé Blanché. La scadenza per la realizzazione di questi due progetti è stata infatti fissata a luglio 2027.
Offerta competitiva
Su questo punto, il presidente di Caro ha ricevuto il sostegno del leader dell'opposizione di Rochefort, Rémi Letrou, che ha criticato questo dibattito sui finanziamenti “per aver messo in concorrenza progetti di sviluppo regionale orientati all'ecologia e all'agricoltura. Per lui altri progetti del Caro sono molto più soggetti a “spreco di denaro pubblico”.
“Non è un problema di agricoltori contro ambientalisti, è che siamo sullo stesso perimetro”, ha obiettato Lionel Pacaud, uno dei due eletti a votare contro con Martine Dromer mentre nove si sono astenuti e 42 hanno deliberato a favore del progetto che lo farà quindi vedere la luce del giorno.
350.000 euro finanziati dal Fondo Verde
Questo doppio progetto è stato selezionato nell'ambito del Fondo verde per la transizione ecologica nell'ambito della misura “Sostegno alla strategia nazionale sulla biodiversità” ed è oggetto di un sussidio concesso al Conservatoire du littoral. L'Agglo non parteciperà al finanziamento.
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