Di fronte ad una persistente crisi agricola, gli agricoltori, mobilitati da lunedì 18 novembre, non si arrendono. Dopo le azioni nel Gard come ovunque in Francia, giovedì si deciderà la continuazione del movimento.
Da lunedì gli agricoltori del Gard hanno fatto sentire la loro rabbia. Su appello dei principali sindacati agricoli, hanno preso il controllo di luoghi strategici per denunciare la crisi che li colpisce duramente. Davanti al centro acquisti Auchan di Saint-Césaire, poi all'uscita autostradale di Nîmes Ouest, i manifestanti hanno intensificato le loro azioni, filtrando in particolare i veicoli pesanti che trasportavano prodotti stranieri.
Questo lunedì i veicoli pesanti in uscita dal casello sono stati controllati e diversi sono stati perquisiti. ©AV
Il loro messaggio è chiaro: chiedono risposte concrete per far fronte a costi sempre più pesanti, a prezzi agricoli troppo bassi e a una concorrenza che considerano sleale. Questa mobilitazione avviene in un contesto nazionale segnato da un crescente disagio nel mondo agricolo e da una rabbia persistente nei confronti del trattato di libero scambio tra UE e Mercosur.
Un incontro organizzato questo giovedì mattina
Ma cosa succederà dopo? Giovedì mattina è previsto un incontro in videoconferenza tra i rappresentanti della FDSEA du Gard e i loro omologhi di tutta l'Occitania. Questo incontro sarà fondamentale per definire le prossime tappe di un movimento che, secondo diversi dirigenti sindacali, potrebbe continuare. Due slogan: “Non perdere il sostegno dell'opinione pubblica – non perdere la nostra libertà”.
L’operazione “Chouette” prende di mira i radar del dipartimento.
In attesa delle decisioni di giovedì, gli agricoltori del Gard restano mobilitati, pronti a intensificare le loro azioni se le loro richieste non verranno ascoltate. Per ora, continua l'operazione che la FDSEA del Gard e la JA hanno battezzato “Chouette”, mirata ai radar del dipartimento. “Abbiamo già coperto molto. Dietro questa operazione, sempre la stessa idea: non incassi finché non incassiamo”, riassume David Sève, presidente della FDSEA du Gard.
“Non incassi finché non incassiamo noi”, annunciano i sindacati agricoli.
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