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Le associazioni per la protezione della natura rispondono al presidente della FDSEA del Doubs, che le accusa di “calunnia e tradimento”

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“Un lupo morto non insegna nulla ai suoi compagni lupi! »

«Un lupo morto non insegna nulla ai suoi compagni lupi!» riassume Gilles Benest, rappresentante della SFEPM, nel gruppo delle associazioni che difendono il lupo. E invitare gli allevatori”fare un passo indietro» di fronte alla situazione che li preoccupa dal suo ritorno. “Non deve essere l’albero a nascondere la foresta ai problemi dell’agricoltura, di cui il principale è il riscaldamento globale.»

“Non dobbiamo chiuderci in posizioni ideologiche”

E per chiarire il pensiero dell'APN riguardo ai semplici colpi di difesa contro il predatore: «è un animale opportunista. Ucciderlo non gli insegna che non dovrebbe predare le mandrie. Se invece prende del sale grosso nel sedere, trasmetterà il messaggio al suo branco. Deve quindi rimanere in vita. Morto, sarà sostituito da un altro lupo, che sarà sostituito da un altro lupo, è infinito.»

Ambientalista riconosciuto, Gilles Benest invita alla memoria: «lnella Franca Contea, col tempo, ha saputo inventare forme di democrazia che altrove non esistevano; in particolare i frutteti, che sono il frutto di una riflessione collettiva. Anche questo dobbiamo essere in grado di gestirlo insieme, per questo non dobbiamo chiuderci in posizioni ideologiche o pose bellicose.»

FJ

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