Nel dipartimento Nord la chiamiamo modestamente “rimobilizzazione”. Per l’opposizione ambientalista si tratta piuttosto di una forma di “sfiducia nei confronti dei destinatari delle Rsa”. L’idea è quella di tagliare seriamente i benefici dei beneficiari colti in “colpa”, ad esempio non presentandosi a una riunione di France Travail.
È stato quindi il gruppo ambientalista del consiglio dipartimentale Nord ad allertare, già nell'ottobre scorso, sull'istituzione di un nuovo regime di sanzioni volto a “rimobilizzare” i beneficiari delle RSA facendo pendere sopra le loro teste la minaccia di vedere il loro unico reddito in gran parte sospeso. Questo nuovo regime “comporta la perdita dell'80% dell'importo della RSA dalla prima sanzione per un mese per una sola persona e del 50% se il nucleo familiare è composto da più persone”, precisano gli ambientalisti.
Una semplice “applicazione della legge”
In sostanza, tali sanzioni si applicano ora ai beneficiari che non si presentano alla citazione in giudizio, anche se è la prima volta. Lunedì, in una seduta al dipartimento, il presidente Christian Poiret è tornato sulla questione in risposta alle domande dell’opposizione, giustificando che questa “sanzione di rimobilitazione” non era altro che “l’applicazione della legge”. E quando gli ambientalisti denunciano una “sfiducia nei confronti dei beneficiari”, il dipartimento afferma che le somme trattenute a titolo di sanzione vengono “rimborsate se il beneficiario si rimobilita” o se può giustificare la sua assenza.
Va detto che per il dipartimento la sfida della Rsa è significativa con quasi 90.000 beneficiari per un budget annuale di 620 milioni di euro. L’opposizione si interroga su una “amplificazione della politica di cancellazione” dei beneficiari nel Nord, sulla base del rapporto sugli orientamenti di bilancio 2024 che “prevedeva un calo continuo del numero dei beneficiari ad un tasso dello 0,25% al mese”. Inoltre, secondo l La voce del Nordil boss del Nord desidera ottenere la gestione completa delle RSA, in particolare che non sia più la CAF a farsi carico del pagamento dell'indennità.
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