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François Bustillo, cardinale mediatico e politico che spera che il papa venga in Corsica

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“Aiutati, è gratis”scivola raggiante François-Xavier Bustillo, con questo inimitabile accento misto che segna sia la sua nascita spagnola, l'educazione italiana della sua gioventù francescana sia, per trent'anni, la sua vita religiosa francese. Che bella serata, questo 29 agosto, nella dolcezza del sole estivo che tramonta su Ajaccio. Lo stemma del cardinale – lo stemma della sua famiglia basco-navarrese associato a una testa di moro – campeggia al primo piano del vescovato recentemente restaurato. Tende e abbondanti buffet di specialità corse sono allestiti nel cortile per le centinaia di amici invitati a celebrare la Legione d'Onore del prelato 55enne, oggetto di un'affascinante “Bustillomania” in Corsica ancor prima del suo ultimo titolo. di gloria: attirare il papa sull'isola.

Per questa cerimonia il cardinale ha voluto fare le cose in grande. Ha stilato lui stesso la lista degli invitati, “personale per una serata personale”pochi preti e preti, ma tutte le figure del potere dell'isola. Il futuro ministro Catherine Vautrin, oggi responsabile del dossier isolano presso il governo Barnier, il prefetto di Corsica (poi nominato prefetto di Bretagna), il nuovo rettore, gendarmi e avvocati, boss, senza dimenticare gli eletti dell'isola (oggi prevalentemente nazionalista). “Solo leggere i nomi e i loro titoli prima del mio discorso mi ha richiesto cinque minuti”, scherza il capocuoco Mathieu Pacaud.

È lui che, “a nome del Presidente della Repubblica francese”ha donato al cardinale le sue insegne cavalleresche. Il giovane chef e l'uomo di Chiesa si sono incontrati al Laurent, il ristorante parigino stellato e chic dove Mathieu Pacaud officia e incontra tutto il mondo politico francese. “Ci chiamiamo spesso, è diventato come il mio strizzacervelli, disse lo chef. Raramente qualcuno mi ha colpito tanto quanto lui, tranne forse Guillaume Gallienne, vent'anni fa. Ciò che mi colpisce è che non giudica mai. »

“Cosa c'è da benedire?” »

Questo 29 agosto, la prima presidente della Corte d'appello di Bastia, Hélène Davo, in vacanza, è assente. Una possibilità per lei. Perché nella piccola assemblea c'è un uomo più volte condannato davanti ai tribunali corsi: Paul Canarelli, il padrone della sublime tenuta alberghiera Murtoli, un ricorrere ovili di lusso situati tra Bonifacio e Sartène dove amano nascondersi ministri, persone e anche delinquenti in fuga. Il suo orizzonte è affollato: tra qualche mese sarà convocato al tribunale di Bastia, dove si sta indagando su un nuovo importante caso contro Murtoli. Nel cortile del vescovado, l'uomo d'affari si trova fianco a fianco con il generale della gendarmeria Jean-Luc Villeminey, i cui uomini sono incaricati di indagare su Murtoli. Ma come immaginare che il signor Canarelli abbia “sponsorizzato” queste feste?

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