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Dietro i grandi piani strategici, la spinosa questione dei finanziamenti

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Il sindaco del 7° arrondissement di Parigi e attuale ministro della Cultura, Rachida Dati, a Parigi, il 26 settembre 2024. LOUISE DELMOTTE/AP

Nella ricca cartella stampa distribuita dal Comune di Parigi per presentare i quattro grandi piani strategici all'ordine del giorno del Consiglio di Parigi che si aprirà questo martedì 19 novembre, c'è un grande assente, il simbolo dell'euro. Cinquecento misure nel piano clima, cinquanta per la strategia di resilienza, quarantacinque per il piano di salute ambientale, senza dimenticare un massiccio piano urbanistico locale, e quasi nessuna riga su costi e finanziamenti.

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Se il bilancio 2025 verrà discusso e adottato solo nel prossimo Consiglio, previsto a dicembre, la questione delle finanze del Comune sarà comunque al centro delle discussioni di questa settimana. Da un lato, con il dibattito sull'orientamento di bilancio che aprirà l'ordine del giorno martedì mattina; dall'altro, soprattutto, attraverso la voce dell'opposizione, che si sforza di denunciare la gestione finanziaria e la mancanza di realismo di bilancio della città di Parigi. Anche se ora è divisa in tre gruppi, la destra è unanime nel criticarla“impasse di bilancio” dell'esecutivo comunale, che, secondo lei, “Dà la colpa allo Stato e all’evoluzione del mercato immobiliare”come deplorato dal gruppo Les Républicains (LR). Sono infatti queste le due argomentazioni addotte dal Comune per giustificare le difficoltà di finanziamento.

Come tutte le comunità, Parigi è interessata dalle misure di risparmio richieste dal governo, per un totale di 5 miliardi di euro, che si traducono, secondo la maggioranza, in una «racchetta» da 300 a 350 milioni di euro nel portafoglio della capitale. Nella sua versione iniziale, la legge finanziaria per il 2025 rappresenta a “enorme minaccia” sulle capacità finanziarie della Città, stima Paul Simondon, viceresponsabile delle finanze e del bilancio. Anche se alla fine lo sforzo richiesto alle comunità dovesse ridursi, come auspica il Senato, “I governi che si sono succeduti hanno continuato a erodere l’autonomia finanziaria delle comunità, eliminando le tasse locali sulle quali avevano il potere di modulare le aliquote, come l’imposta professionale e l’imposta sulla casa”insiste

“Controfuoco”

E “contrattacco destinato a mascherare la cattiva gestione finanziaria di Anne Hidalgo”spazza via il gruppo Changer Paris di Rachida Dati (ex LR), sindaco di 7e borgo. Per quanto riguarda il calo delle entrate derivanti dalle imposte sui trasferimenti a titolo oneroso (o, più prosaicamente, dalle spese notarili), diretta conseguenza della crisi del mercato immobiliare che colpisce anche il bilancio comunale, “nessuno sa come anticiparlo”, difende Paul Simondon. Non è ciò che pensa l’opposizione, che, come il MoDem, ritiene che il Comune persista in errori di valutazione a partire dalla Finanziaria 2023 e quindi mette in discussione la “sincerità delle ipotesi di bilancio adottate” nel bilancio 2025, che anticipa una ripresa del mercato.

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