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La “pepita nucleare” vuole investire in Belgio

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Se le ambizioni di Newcleo sembrano eccessive è perché il suo reattore appartiene alla quarta generazione di reattori nucleari. Questa, ancora in fase di sviluppo, ha l’ambizione di produrre elettricità dalle scorie nucleari, cosa che la renderebbe quasi sostenibile. Inoltre, questa quarta generazione è chiamata “passiva”, il che significa che il reattore deve spegnersi da solo in caso di problema. Abbastanza per evitare un incidente nucleare in caso di taglio dell’accesso all’elettricità, come a Fukushima.

Tuttavia, la maggior parte degli esperti parla dell’arrivo di questa quarta generazione di reattori non prima del 2040. Stefano Buono parla di un lancio a partire dal 2033. Abbastanza per competere con un progetto belga, guidato dalla SCK CEN di Mol, che prevede il lancio di un proprio reattore di quarta generazione intorno al 2045.

Per essere competitiva, l’energia nucleare dovrà accelerare in modo significativo

Un prezzo ultra competitivo

Inoltre, Stefano Buono sostiene che la sua tecnologia permetterebbe di produrre energia elettrica al prezzo di 60 euro al MWh, che sarebbe molto competitivo. Secondo lui l’energia nucleare, se vuole affermarsi, deve funzionare senza sovvenzioni. “E quando un’azienda dice qualcosa deve avere la certezza di poterla fare”ha chiarito. Questo costo dell’elettricità si otterrebbe investendo in 4 reattori da 200 MW ciascuno, con un budget di 800 milioni di euro per unità. E sarebbe possibile, secondo Stefano Buono, costruire in tre anni.

A livello tecnologico, il reattore Newcleo (raffreddato con piombo liquido) dovrà funzionare con un combustibile denominato MOX. È una miscela di plutonio e uranio, derivante dal ritrattamento delle scorie nucleari.

L’uso del plutonio sarebbe il tallone d’Achille del progetto, quando questo materiale potrebbe essere dirottato a fini terroristici? “Riceveremo MOX già pronto, non ci occuperemo del ritrattamento delle scorie nuclearirisponde il boss di Newcleo. Per garantire la sicurezza delle operazioni di ritrattamento dei rifiuti nucleari, questa operazione deve essere lasciata nelle mani degli Stati.”

I belgi sono diventati (davvero) pro-nucleare?

Secondo il boss di Newcleo il MOX non è quindi una sostanza utilizzabile dai terroristi. Il plutonio, che è uno dei componenti del MOX, sarebbe più a rischio. Ma Stefano Buono suggerisce che sia la Oreno, una società di proprietà dello Stato francese, a occuparsi della gestione del plutonio per produrre MOX. Avere un attore statale incaricato di gestire il plutonio sarebbe quindi, secondo lui, una garanzia di sicurezza.

Inoltre, è impossibile un incidente nucleare in un reattore di quarta generazione, che può spegnersi da solo in caso di problema? Cosa succede, ad esempio, in caso di attacco terroristico? “Il rischio zero non esisteha risposto uno dei leader del settore nucleare belga. Sì, un meteorite può ancora causare un incidente nucleare se colpisce un reattore di quarta generazione. Per quanto riguarda gli attacchi terroristici, questa non è responsabilità del settore nucleare ma delle autorità.”.

Stefano Buono suggerisce, da parte sua, che la Francia stia valutando di autorizzare Newcleo a costruire il suo reattore senza zona di esclusione attorno. Ciò sarebbe una garanzia, secondo lui, della sicurezza insita nella progettazione del suo reattore.

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