Sovrappopolazione significativa a Marche-en-Famenne e sciopero questo martedì
Lo sciopero del fronte comune negli istituti penitenziari viene mantenuto per questo martedì. Balthazart ricorda le richieste dei sindacati: ridurre il sovraffollamento carcerario e l’insicurezza sul lavoro, migliorare il benessere del personale. Tre assi di rivendicazioni che risuonano particolarmente in questo periodo di tensione nelle carceri, come conferma il presidente del carcere SLFP: “a Marche-en-Famenne abbiamo una popolazione di 350 detenuti, cifra addirittura superiore a quella della settimana scorsa. Consideriamo però che quando raggiungiamo il numero di 312 detenuti, siamo sovraffollati. Tanto che siamo costretti a collocare le donne nei quartieri riservati agli uomini. Quindi tutto ciò porta all’aggressività”.
Decine di agenti penitenziari malati o impossibilitati a lavorare a Marche-en-Famenne
Il sindacalista sottolinea anche la grande infelicità del personale: “Su un quadro di 200 agenti penitenziari nelle Marche, 60 sono malati o incapaci di lavorare ogni giorno. Ciò riduce notevolmente i servizi ed è causa di ulteriore tensione tra i detenuti poiché i servizi vengono ridotti. Il disagio è palpabile da tempo nel carcere di Marche-en-Famenne. Il numero degli infortuni sul lavoro e delle assenze per malattia ne è la prova.”
Ricorderemo anche che un mese fa, un detenuto del carcere di Marche-en-Famenne ha appiccato il fuoco al materasso della sua cella, provocando un’enorme fuoriuscita di fumo. Una guardia è stata ricoverata in ospedale perché ubriaca.
Il signor Balthazart dice anche che anche il direttore è malato, sostituito per il momento da una direttrice: la signora Sandra Cedrone.
“I detenuti hanno coltelli fatti in casa nelle loro celle”
Alla domanda su come sia possibile che un detenuto abbia un coltello nella sua cella, il signor Balthazart spiega: “Spesso mi viene posta questa domanda. Ma non bisogna credere che abbiano delle posate di plastica per imburrare i toast, eh. Basta affilare un coltello su una pietra per creare un’arma. Altrimenti qualunque cosa può fungere da coltello: un osso di pollo, ecc.”
Nota che il numero degli attacchi gratuiti è in aumento: “15 giorni fa nel carcere di Arlon una guardia è stata aggredita e non è ancora in grado di lavorare; la settimana scorsa proprio ad Andenne sono stati aggrediti 5 agenti. E anche con le guardie brave, non è facile affrontare questa violenza. i prigionieri assumono sostanze che li rendono molto pericolosi e ne aumentano di dieci volte la forza e la determinazione. Ci sono anche casi psichiatrici in alcune carceri che non hanno nulla a che fare lì. Questi detenuti possono perdere la pazienza in qualsiasi momento. E non sto parlando della radicalizzazione in carcere che può rendere i detenuti ancora più aggressivi.” conclude.
Abbiamo tentato invano di contattare la direzione del carcere di Marche-en-Famenne.
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