A meno di un anno da una mobilitazione storica, i sindacati agricoli ritengono che i conti non ci siano. Hanno invitato ancora una volta le loro truppe a manifestare, ma in ordine sparso, in vista delle elezioni professionali che si terranno a gennaio.
Questo voto a distanza, al quale ha partecipato meno di un agricoltore su due nel 2019, determina la governance delle Camere dell’Agricoltura e i finanziamenti pubblici assegnati ai sindacati.
Lunedì – primo dei due giorni del vertice del G20 in Brasile – l'alleanza di maggioranza FNSEA-Giovani Agricoltori (JA) ha annunciato “85 punti dimostrativi” in tutto il Paese, ma senza blocchi autostradali.
Le autorità hanno individuato “una quarantina di azioni” che hanno mobilitato 2.500 persone, secondo una fonte della polizia.
Una quindicina di blocchi nella Mosella
Secondo i nostri colleghi di France Bleu Lorraine Nord, lunedì sera sono stati segnalati una quindicina di blocchi nella Mosella, in particolare vicino a Metz, Thionville, Cattenom, Sarrebourg, Solgne e Farébersviller. In diversi punti delle rotatorie sono stati accesi “fuochi di rabbia”.
La FNSEA ribadisce di non voler “irritare i francesi”, cercando così di prendere le distanze dal Coordinamento rurale (CR, 2a unione agricola), abituato alle azioni pesanti e che ha guadagnato molta visibilità lo scorso inverno.
Il CR attende lo svolgimento del suo congresso (martedì e mercoledì) per amplificare la sua mobilitazione. Promette “una rivolta agricola” con un “blocco dei trasporti alimentari” da mercoledì nel Sud-Ovest se non ottiene una risposta alle sue richieste (riduzione degli oneri sociali, delle tasse e del costo del carburante agricolo, in particolare).
La paura del Mercosur
Per tutto il giorno, la FNSEA e il suo alleato JA hanno moltiplicato i simboli.
Secondo loro, le organizzazioni hanno piantato delle croci nel Var per evocare il pericolo mortale in cui versa l'agricoltura francese. Hanno bloccato il ponte europeo che collega Strasburgo alla Germania per inviare un messaggio alla Commissione europea, che sembra decisa a concludere rapidamente un accordo di libero scambio con i paesi latinoamericani del Mercosur.
Negoziato da più di 20 anni, questo trattato prevede in particolare quote di importazione di carne bovina con dazi doganali ridotti o nulli.
La FNSEA e la JA prevedono di mobilitarsi fino a metà dicembre, in tre fasi: contro l'attuale versione dell'accordo con i paesi del Mercosur, contro gli “standard” considerati eccessivi e per denunciare le entrate ritenute insufficienti.
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