“Volevamo distinguerci.”
“I turisti arrivano, guardano il menù, non vedono un hamburger o cozze e patatine fritte e se ne vanno“Le patatine fritte, andate a cercarle sul menu. Non le troverete… Il che non potrebbe essere più sorprendente per un locale gastronomico di Bruxelles di fronte al Manneken-Pis.”Non abbiamo mai voluto fare patatine fritte. Altrimenti lo faremmo solo qui. Non siamo nella trappola per turisti. Volevamo distinguerci e offrire altre cose”. Insomma, un rifiuto morale di ridurre il ristorante a punto vendita di patatine fritte, a cui si aggiungono considerazioni tecniche e la volontà di non avere una friggitrice in una cucina a vista al piano alto di un palazzo del XVII secolo.
Non nascondendo di aver esitato a mantenere il nome “Manneken-Pis Café” (“Manneken-Pis Café” (“Manneken-Pis Café”)).così cliché, è darsi la zappa sui piedi“), Jean-Maurice Hinsenkamp, un altro manager, ci racconta che la sua ambizione è che i brussellesi si riprendano questo quartiere vicino alla Grand-Place, considerato – spesso a ragione – una trappola per turisti. “I brussellesi non sono più abituati a venire a mangiare qui. Alcuni sono scettici quando vengono. Poi guardano il menù e capiscono.” E dalla primavera del 2023 questa ambizione sembra realizzarsi. “Circa l’80-90% della clientela proviene da Bruxelles.”
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€ 19,50 al carbonato
Ogni sei settimane il menu, firmato dallo chef Milan La Roche, cambia. Parte del menu è composta da piatti “condividere.” Ma non solo. Contate poco meno di 20€ per una carbonnade, 19€ per un prosciutto accompagnato da stoemp e 13€ per la cicoria accompagnata da crema di Hervé.
Il Manneken-Pis Café è aperto dal martedì alla domenica. Per il pranzo della domenica è previsto un menù brunch a 35 euro con sei portate.
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