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“inerzia”, “cestino di granchi”, “paternalismo latente”, si dimette la consigliera dipartimentale e comunale Maud Dumont

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Dicendosi “bloccata da competenze e finanze in continua diminuzione, bloccata da una certa immobilità, bloccata in una cesta di visibilità, bloccata da un paternalismo latente”, Maud Dumont traccia un bilancio diretto della sua azione, colei che dice di si impegna nel 2021 a rispettare i “mandati sul clima” per “realizzare la necessaria biforcazione ecologica prima che sia troppo tardi”: “Per tre anni e mezzo ho fatto parte di numerosi consigli di amministrazione [conseils d’administration, NDLR]ha sostenuto le associazioni locali per ottenere finanziamenti, ha salvato alcune zone umide e ha aiutato situazioni individuali estremamente precarie. »

“Nel mondo rurale”

Le dimissioni sono state imposte perché non è stata trovata “l'efficienza necessaria per cambiare le cose”, dice Maud Dumont, anche lei collaboratrice parlamentare della senatrice ambientalista Monique de Marco. Intende continuare il suo impegno, “ma in modo diverso”, “nel mondo rurale”. “Questo, per me, è il luogo in cui si svolge la lotta contro l’ascesa dell’estrema destra. Ma è anche qui che sorgono le domande che mi parlano di più: il cambiamento del modello agricolo, la difesa della salute, la condivisione dell’acqua, il mantenimento dei servizi pubblici, la transizione energetica, la mobilità. »

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