Questa domenica, 17 novembre, nel Giura, sono stati effettuati dei controlli su diverse riserve di caccia del dipartimento. Intorno ai gilet arancioni e ai fucili, altre divise, quelle della gendarmeria, ma anche dell'Ufficio francese per la Biodiversità.
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Il monitoraggio non della selvaggina, ma della sicurezza dei cacciatori e degli utilizzatori della foresta. Questa domenica i servizi hanno fatto di tutto. Un'operazione MISEN (Missione Interservizi per l'Acqua e la Natura) ha riunito gendarmi, agenti della gestione territoriale dipartimentale, agenti dell'Ufficio nazionale delle foreste e l'OFB, ufficio francese della biodiversità.
Questi cacciatori che si erano proposti di uccidere le beccacce furono sorpresi da un assegno. “Controllo la concordanza tra i tre documenti obbligatori per la caccia in questo territorio e cioè la licenza di caccia, la convalida nazionale per l'anno in corso, ed il certificato assicurativo da cui risulta che questo signore è assicurato per la responsabilità civile per l'esercizio dell'attività venatoria sul territorio nazionale territorio” spiega Jean-Yves Mathieu, vice capo dipartimento dell'OFB del Giura, parlando al nostro giornalista Norbert Evangelista.
I gendarmi presenti andranno oltre, controllando anche se la persona non è ricercata, se è nota ai precedenti penali per droga e alcol. E se al volante c'è il cacciatore, se ha la patente.
Obiettivo dello Stato è garantire il rispetto delle norme di sicurezza da parte dei cacciatori per avanzare verso l'obiettivo di zero infortuni a livello nazionale. Oltre al controllo delle norme di sicurezza, controlliamo anche la riscossione del contante.
Jean-Yves Mathieu, vicecapo dipartimento dell'OFS del Giura.
Sotto lo sguardo dei giornalisti, perché l'operazione mirava anche a comunicare l'esistenza dei controlli, i cacciatori di turno sono in regola. Anche il gioco è controllato. Ma stamattina niente beccacce nel sacco. I cacciatori non sembrano sorpresi da questi controlli inattesi.
E' normale, ognuno fa il suo lavoro. La licenza di caccia rimane nei nostri abiti da caccia. È normale, serve la patente per guidare, serve la patente per cacciare.
Alexis, cacciatore del Giura
Ridurre ulteriormente il numero degli incidenti di caccia
Durante la stagione venatoria 2023/2024 sono stati registrati 97 incidenti di caccia, rispetto ai 78 della stagione precedente. Questi incidenti provocarono sei morti, solo tra i cacciatori.
Negli ultimi 20 anni si sono verificati sempre meno incidenti di caccia, con un calo del 42% degli incidenti complessivi e del 77% dei casi mortali.
Ma gli incidenti accadono ancora. Una cavalla da competizione è stata uccisa dal colpo di un cacciatore a Isenay (Nièvre), mercoledì 6 novembre. Il cavallo valeva 30mila euro ed era di proprietà privata.
Negli incidenti registrati durante la caccia grossa – che rappresentano oltre la metà degli incidenti – la causa principale è il mancato rispetto dell'angolo di 30°. Questa norma prevede che sia vietato sparare a destra e a sinistra oltre i 30°, punti oltre i quali il tiro rappresenta un pericolo per gli altri cacciatori. Poi arrivano le preoccupazioni sulla gestione. Per il momento, il Giura non è un dipartimento in cui la materializzazione dei tiri a 30° a terra è obbligatoria.
Per rendere ancora più sicura l'azione di caccia, dal settembre 2023 i cacciatori armati e sorpresi in stato di ebbrezza sono soggetti alla cosiddetta multa di 5a classe, fino a 1.500 euro e anche 3.000 euro in caso di recidiva.
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