Domenica 17 novembre si svolgerà contemporaneamente una grande marcia di solidarietà in diversi comuni della Guyana. Sindacati, associazioni e comunità uniscono le loro voci per denunciare l'isolamento dei territori interni, amplificato dalla siccità. Sono necessarie soluzioni sostenibili.
È una mobilitazione che si preannuncia forte e simbolica. Questa domenica, 17 novembre, si svolgeranno contemporaneamente marce di solidarietà in diversi comuni della Guyana denunciare la recinzione dei territori interni. Da Cayenne a Maripasoula, passando per Saint-Laurent-du-Maroni, Camopi, Grand Santi e Papaïchton, i residenti, sostenuti da associazioni, sindacati e funzionari eletti, desiderano attirare l'attenzione su una situazione diventata insostenibile.
A Cayenne il via sarà dato alle 17 dalla caserma dei vigili del fuoco, con ritrovo previsto alle 19,30 in Place des Palmistes, dove si susseguiranno gli interventi. A Saint-Laurent-du-Maroni, l'incontro si svolgerà presso la sala polivalente La Charbonnière. Maripasoula, dal canto suo, sarà rappresentata dall'associazione «Buongiorno» (siamo qui), che guiderà i dibattiti al Mopé Saut des Pères. Negli altri territori come Grand Santi, Camopi e Papaïchton i raduni si svolgeranno nelle rispettive piazze del festival.
I partecipanti sperano in una mobilitazione massiccia, come spiega Gilbert Dolloué, portavoce del collettivo “Positif Soolan Pikin”:
Spero che da domenica tutti aprano gli occhi e si dicano: sono anche responsabile di ciò che accade se non mi alzo e non lotto per questa causa, che è nobile e giusta.
L’obiettivo è chiaro: chiedere misure concrete per aprire i territori isolati.
Oggi gli abitanti del fiume soffrono della mancanza di trasporti e infrastrutture, aggravata dalla siccità. In alcune zone una bottiglia d'acqua costa fino a 15 euro
deplora Denis Aténie, portavoce dell'associazione «Buongiorno» (siamo qui), con sede a Maripasoula.
Proposte politiche attese
Keena Léonce, eletta al CTG, insiste sulla necessità di soluzioni diversificate:
Non dobbiamo limitarci a un solo mezzo di trasporto. Stiamo lavorando su progetti stradali, ma anche alternativi come dirigibili o addirittura una ferrovia. Purtroppo non veniamo ascoltati.
Per Hector Porthos, vice segretario generale del sindacato FO al CTG, la situazione è soprattutto politica:
L’apertura è un problema ricorrente. Sappiamo che questo è un problema noto da decenni. È giunto il momento di fornire risposte chiare e positive.
Porthos illustra il suo punto con le difficoltà incontrate dalle squadre sportive del fiume, impossibilitate a partecipare alle competizioni regionali a causa di problemi di trasporto.
Infine Olivier Goudet, membro fondatore dell'associazione “Troppi violani”saluta l'impegno collettivo dietro questa mobilitazione:
Voglio ringraziare tutti i partner che si sono assunti questa responsabilità. È importante dimostrare che siamo uniti per l’interesse generale.
Con partenze simultanee in diversi comuni e il sostegno di collettivi come “Trop Violans” e “Wi de ya” (siamo qui), questa giornata di mobilitazione promette di far sentire la voce dei territori isolati. I residenti sperano che segnerà l’inizio di soluzioni concrete e sostenibili per migliorare la loro vita quotidiana.
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