Retrocessa nella Lega B della Nations League dopo il pareggio per 1-1 contro la Serbia venerdì, la squadra svizzera ha deluso nelle ultime settimane. Sabato la stampa nazionale gli ha fatto eco, senza drammatizzare la situazione, data l’importanza relativa di questa competizione.
Così, sulle colonne dell’edizione francofona del «Blick», Tim Guillemin saluta venerdì la prestazione svizzera piuttosto buona, anche se sottolinea che il risultato è «crudele, ma per nulla immeritato rispetto all’insieme della campagna elettorale. (due pareggi, tre sconfitte).
Eppure nessuno si allarma. Nei titoli di CH Media, François Schmid fa un commento in cui ritiene che “la retrocessione non è la fine del mondo” per la Svizzera.
Se il suo collega Sebastian Wendel afferma che ciò “desta preoccupazione”, François Schmid ritiene che un interrogatorio dell’allenatore Murat Yakin non sia all’ordine del giorno: “Nel caso della squadra svizzera questo è inutile, scrive. Già perché Murat Yakin – soprattutto grazie ai suoi entusiasmanti Europei – gode di una posizione elevata. E perché in questa Società delle Nazioni molto è andato contro la Svizzera”. Cita come esempi errori arbitrali e infortuni.
Il tono non è necessariamente così gentile sulla “Tribune de Genève” e sulla “24 Heures”, dove Florian Vaney nota che “la realtà di questo autunno argomenta più a favore della tesi di una parentesi incantata vissuta all’Euro, dove la Svizzera ha raggiunto la semi-zona -finali in punta di dita sulla scia di un allenatore toccato dalla grazia, in mezzo ad un clima generale più cupo. In sostanza, la situazione di questo autunno è vicina al copia e incolla di quella del 2023, quando la sfiducia nei confronti di Murat Yakin raggiunse il suo apice”.
Spesso emerge il paragone tra la squadra svizzera dell’Euro e quella dell’autunno. Sul «Tages-Anzeiger» e su altri importanti giornali regionali Tamedia della Svizzera tedesca, Tilman Pauls osserva che «140 giorni fa la Svizzera ha raggiunto il suo firmamento allo Stadio Olimpico di Berlino», ma che la retrocessione è «un nuovo colpo per Murat Yakin e i suoi giocatori.
Questo ricorda a Sebastian Wendel che per la Nazionale “la dinamica è preoccupante in vista delle qualificazioni ai Mondiali, dove un semplice passo falso può essere eliminatorio”. E per sottolineare che «a parte gli Europei, la squadra svizzera non vince una partita ufficiale da un anno».
Per questo motivo Tobias Wedermann, capo della sezione Calcio del «Blick», afferma in un video che la squadra svizzera deve «mostrare meno questa mentalità del me ne frego». Ci vediamo a marzo.
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