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video mapping, realtà aumentata… questa mostra al Pont du Gard che mette in discussione il rapporto tra reale e virtuale

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La rivoluzione digitale secondo quattro artisti internazionali. La mostra “Sotto i pixel, la materia” ci invita a interrogarci sul rapporto tra reale, virtuale e futuro. Nel seminterrato del Pont du Gard.

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Dal 13 settembre al 5 gennaio 2025, il Pont du Gard ospita la mostra “Under the Pixels the Matter”, un incontro tra reale e virtuale dove i confini si confondono. Quattro artisti internazionali – Régina Silveira, Ana Maria Tavares, Mona Kim e Nicolas Tourte – esplorano l'interazione tra materia fisica e digitale. Attraverso opere che combinano video mapping, realtà aumentata, fotografia, scultura e installazioni multimediali, questi creatori ci invitano a ripensare il nostro rapporto con il mondo digitale.

L'esperienza inizia con l'installazione della francese Mona Kim, una riflessione sul tema dei pixel e dei materiali. “ Lì c'è un'installazione della francese Mona Kim, che tratta il tema dei pixel e della materia. spiega Hervé Hubidos, direttore Cultura e Mediazione della mostra. L’opera simboleggia l’osmosi tra uomo e tecnologia, dove i confini svaniscono man mano che i dispositivi digitali diventano parte integrante della nostra vita quotidiana.

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Hervé Hubidos davanti a un'opera dell'artista contemporanea Mona Kim, che innesta virtualmente organi di senso sui pixel.

©FTV

Gli oggetti digitali, come telefoni e altri dispositivi, modificano la memoria umana e la nostra percezione dei ricordi. Hubidos continua: “sui nostri iPhone abbiamo tutti foto, numeri di telefono e tutto il resto, lo dimentichiamo! Prima, ricordavamo tutto questo! Abbiamo scattato foto, le abbiamo sviluppate. A poco a poco manterremo solo ciò che è sensibile, tutto ciò che ci permette di sentire, e infine il resto sarà intelligenza artificiale, elementi dell'informatica digitale.

Scopriamo poi l'arte immersiva di Nicolas Tourte, che utilizza il video mapping per sincronizzare le sue creazioni con le strutture del Pont du Gard. “ Lì vediamo che proietta l'acqua, il mare, i suoni dell'acqua e noi li sentiamo. In un'altra opera proietta l'acqua che scorre sopra la cava. Lui ha realizzato queste opere, sono quattro in tutto, che riecheggiano più o meno il Pont du Gard, l'acquedotto», precisa Hubidos. Questo gioco visivo, che simboleggia i movimenti dell'acqua, ci invita a pensare all'erosione e agli impatti del cambiamento climatico.

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Opera virtuale di Ana Maria Tavares

©FTV

Ana Maria Tavares, dal canto suo, affronta il tema del modernismo con un provocatorio video digitale. Fa “esplodere” il parlamento brasiliano, rappresentando la reinvenzione di un edificio raffinato e moderno che sostituisce i quartieri operai. L'opera mette in discussione l'ideologia modernista che domina la pianificazione urbana brasiliana.

Per un tuffo in questa visione ibrida del futuro, la mostra si estende anche fuori dal sito. È aperta al pubblico fino al 5 gennaio.

Scritto con Pascale Barbès.

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