Emergenze chiuse, ospedali saturi, servizi che chiudono uno dopo l'altro… Da più di due anni la professione medica della Bassa Alpi è in subbuglio. L’Agenzia regionale per la sanità (Ars) vuole però rassicurare: nonostante le tante sfide che restano, alcuni semafori stanno tornando verdi.
“Senza negare le difficoltà che persistono, stiamo assistendo a grandi sviluppi che potrebbero davvero essere ottimisti riguardo all’accesso alle cure nei prossimi anni,” ha dichiarato Bertrand Biju-Duval, direttore di dipartimento dell'ARS, nel corso di una conferenza stampa organizzata ieri mattina presso la sua sede a Digne-les-Bains.
L’accesso alle cure si sta stabilizzando
Se molti basalpini (compreso il direttore dell'ARS 04) non riescono ancora a trovare un medico curante, gli arrivi di medici non sono mai stati così numerosi nel dipartimento, con 17 insediamenti nel 2023 – e quasi altrettanti nel 2024 secondo l'ARS, che attende fino alla fine dell'anno per completare i conti.
Certo, i pensionamenti non rallentano, ma”questo è il primo anno in cui siamo riusciti a bilanciare le partenze“, saluta Bertrand Biju-Duval. Un altro segnale positivo secondo l'ARS: gli arrivi di stagisti nel dipartimento sono in aumento, con 38 stagisti accolti quest'anno nelle Alpi dell'Alta Provenza. “Si tratta di quasi il doppio rispetto a due anni fa ed è essenziale poiché gli stagisti di oggi saranno i medici di domani.“
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