La Svizzera, in quanto membro degli accordi di Dublino e dello spazio Schengen, deve adottare alcune norme del patto migratorio adottato quest’anno dagli Stati membri dell’Unione europea. Ma già si sentono forti critiche, con la minaccia di un referendum.
Il patto europeo sulla migrazione mira a limitare la migrazione irregolare. Prevede in particolare il “filtraggio” dei migranti alle frontiere e la raccolta di dati biometrici. Associazioni, Cantoni e partiti sono stati invitati a pronunciarsi su queste disposizioni fino a giovedì. Conclusione: la stragrande maggioranza delle opinioni sono sfavorevoli.
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Diverse associazioni di asilo minacciano di attaccare questo patto tramite referendum, denunciando un massiccio inasprimento dei diritti di asilo. I Verdi potrebbero anche unire le forze con un possibile referendum. Da parte loro, i socialisti non vanno avanti, anche se muovono le stesse critiche, in particolare per evitare la detenzione dei bambini.
“EURODAC è anche una misura di questo patto che prevede la raccolta dei dati dei bambini a partire dai 6 anni. Dobbiamo garantire che la protezione dei dati delle famiglie e dei bambini interessati sia corretta”, spiega il consigliere nazionalsocialista vodese Jean Tschopp a La Matinale.
Opinioni diverse a seconda dei partiti
La sinistra chiede anche che la Svizzera partecipi attivamente al meccanismo di solidarietà, prendendosi volontariamente cura dei rifugiati provenienti dall’Italia o dalla Grecia in caso di crisi. Questo principio è previsto dal patto, ma non è vincolante per la Svizzera.
Il PLR rifiuta questo meccanismo di solidarietà, ma il partito aderisce ad altre norme. È uno dei pochi partiti a difenderli. Dal canto suo, l’Udc respinge in toto il patto. Il partito ritiene che la Svizzera debba rimanere autonoma nella protezione dei suoi confini.
Il Consiglio federale dovrà quindi confrontarsi con tutte queste opinioni contraddittorie. Il governo dovrà definire entro il 12 dicembre come intende applicare questo patto, il cui obiettivo è limitare l’immigrazione irregolare.
Soggetto radiofonico: Gabriela Cabré
Adattamento web: Julie Liardet
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