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Crisi agricola: il trattato Mercorsur, “non lo vogliamo” critica la deputata del Finistère Sandrine Le Feur

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Lei è una dei 600 parlamentari dire no al trattato Mercosur. Sandrine Le Feur, deputata del Rinascimento per Finsitère e agricoltrice biologica di Pleyber-Christ, ha firmato un forum transpartisan contro il trattato di libero scambio tra l'Unione europea e i paesi sudamericani, mentre la FNSEA ha annunciato manifestazioni di agricoltori dal 18 novembre. In Bretagna, la FRSEA annuncia innanzitutto incontri con le autorità, anche se gli agricoltori si sono fatti sentire giovedì sera a Callac, nella Côtes-d'Armor.

“Un affare d'altri tempi”

“È un trattato che ci porterà carne di manzo, pollame, riso, ecc attualmente non rispettano i nostri standard ambientali o i nostri standard sociali. E i paesi del Sud America non sono in grado di dimostrarci che i prodotti soddisfano questi standard. E nemmeno l’Unione Europea è in grado di controllarli. Quindi, ad oggi, questo accordo, che risale a molto tempo fa, iniziato nel 1999, non rispetta affatto nemmeno i nostri accordi di Parigi.”

“C’è carne con ormoni, ci sono pesticidi che in Francia sono completamente vietati e in Europa. Per gli agricoltori si tratta di concorrenza sleale, per i consumatori si tratta di prodotti inaccettabili. Dovresti sapere che in media abbiamo aziende agricole di 50 ettari in Francia. In Brasile siamo a più di 100.000 ettari, quindi non è affatto concepibile. Oltre a ciò, la Francia è impegnata da molto tempo nella lotta contro la deforestazione e lì avremmo un’enorme deforestazione importata dato che in Brasile stanno disboscando la foresta amazzonica per espandere le loro aziende agricole. Quindi è un accordo a tutti i livelli che è inaccettabile”.

“Mobilitazione generale”

Lo ha detto ieri il ministro dell'Economia, Antoine Armand “usare tutti i mezzi per bloccare il trattato” : Ma la Francia sarà abbastanza pesante da influenzare la posizione dell’Unione Europea? “La Francia non è davvero isolata? Ci sono altri paesi, forse un po’ meno influenti all’interno dell’Unione Europea, che sostengono la Francia. Ma è vero che Germania e Spagna vogliono assolutamente firmare questo accordo. Hanno interessi, in particolare automobili. Ma ci credo con cittadinanza generale e mobilitazione politica degli agricoltori, faremo pressione affinché questo accordo non venga firmato. Spero che a livello di governo e anche di Presidente della Repubblica ci sia un forte impegno affinché questo trattato non venga separato. Vale a dire che esiste un accordo commerciale e politico. Spero che questo accordo non venga diviso in due perché, se sfortunatamente dovesse essere firmato, in ogni caso passerà anche al Parlamento francese. E allora anche lì diremo la nostra. Ma se si dissocia, se l’accordo politico non viene firmato con l’accordo commerciale, non avremo voce in capitolo in caso di firma. Ma ovviamente la difficoltà più grande non è firmare questo accordo.”

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