La DGSE, i servizi segreti esteri francesi, potrà rinnovarsi tra qualche anno. Il programma per la futura sede dell'agenzia, al posto dell'attuale “fort-neuf” di Vincennes, è stato appena lanciato dal ministro delle Forze Armate Sébastien Lecornu. La chiave: una vera e propria “piccola città” che ospiterà 6.000 agenti segreti su 130.000 mq2 di locali, distribuiti su 20 ettari.
Questo importante programma immobiliare era diventato essenziale poiché gli agenti della DGSE erano così angusti nelle loro baracche, negli anni '20e quartiere di Parigi. “Dal 2017, la DGSE ha aumentato la sua forza lavoro di oltre 1.000 agenti. Nell’ambito della legge sulla programmazione militare, la DGSE recluterà nuovamente 700 persone entro il 2030”spiega Nicolas Lerner, direttore della DGSE.
La completa trasformazione dell'influenza militare del Forte Neuf de Vincennes, di fronte al Castello di Vincennes, offre un'opportunità inaspettata al Ministero delle Forze Armate.
Naturalmente bisognerà distruggere una buona metà degli edifici esistenti, trasformare gli altri per concentrarvi le stazioni di elaborazione delle intercettazioni e i loro supercomputer – attualmente sepolti in tre scantinati della caserma Mortier – ma anche installare ristoranti, anfiteatri, luoghi di incontro e di ampi cortili per passeggiare. Tutto – sicurezza necessaria – fuori dalla vista. Gli architetti hanno quindi lavorato sulla discrezione del sito che rimarrà enorme, delle dimensioni di una piccola città con funzioni ampliate ed altre più classicamente militari, sottolinea il ministro delle Forze Armate Sébastien Lecornu.
“Intendiamo anche interagire con altri servizi francesi e anche con altri servizi stranieri con capacità di accoglienza.”
Sébastien Lecornu, Ministro delle Forze Armatesu franceinfo
“È un ambiente che deve essere molto qualitativo, dando a persone con competenze sportive e ristorative ad alto valore aggiunto” aggiunge il ministro. In gran parte ricoperta di vegetazione e boschi, la futura sede dovrebbe consentire anche alle persone di lavorare in modo diverso, auspica il direttore “la scatola” come lo chiamano gli agenti della DGSE. “La seconda sfida immobiliare è il modo in cui i nostri agenti possono lavorare. Come possiamo combinare meglio il lavoro sul set in modo reattivo e modulare. Pensate anche alla nostra capacità di fornire informazioni in modo sovrano entro il 2030”.
Questa nuova sede, comoda, funzionale e soprattutto ben attrezzata, dovrà servire anche come argomento di “vendita” e vetrina per i servizi segreti francesi che stanno reclutando. In ogni caso è questo l'auspicio del ministro delle Forze Armate. “Presumo anche che ciò che facciamo contribuisca alla strategia complessiva di fidelizzazione e reclutamento. Anche il fatto che le menti migliori vogliano lavorare presso 'l'azienda' contribuisce a ciò che mostriamo.”
Ma prima bisognerà costruire questa nuova sede della DGSE, la cui consegna è prevista per il 2030. Potrebbe sembrare poco, ma anche durante i lavori tutto dovrà essere perfettamente sicuro. I quasi 2mila lavoratori, ingegneri, architetti e giardinieri che lavoreranno nel cantiere dovranno essere tutti certificati “segreto di difesa”.
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