Con l'avvicinarsi della riapertura di Notre-Dame de Paris, prevista per il 7 e 8 dicembre, una disputa mediatica oppone TF1 e France Télévisions. Cinque anni dopo l’incendio del 2019, l’iconica cattedrale riaprirà le sue porte al pubblico, un evento di rilevanza nazionale che suscita immensa attesa. Ma secondo “Le Parisien”, la quasi esclusiva concessa a France Télévisions per coprire questo evento fa rabbrividire TF1, che deplora i metodi del suo concorrente e la mancanza di compromessi da parte dell'organizzazione.
“Come può la diocesi lasciare che France Télévisions monopolizzi l’intera sequenza di Notre-Dame?”
I festeggiamenti, che si estenderanno su due giorni, ruoteranno attorno”tre punti salientiSabato sera si svolgerà una prima cerimonia religiosa all'interno della cattedrale, seguita da una celebrazione più laica all'esterno, durante la quale il presidente Emmanuel Macron parlerà in piazza, circondato da diversi capi di Stato stranieri. un programma speciale di due ore, orchestrato da Stéphane Bern, che mescola musica pop, canti religiosi e omaggi ai vigili del fuoco e agli artigiani che hanno partecipato al restauro dell'edificio domenica mattina. Notre-Dame ospiterà la sua prima messa dalla chiusura, momento che i fedeli potranno seguire in diretta.
Gli eventi saranno quindi trasmessi da France 2, che è stata designata emittente ufficiale. Una decisione che fa saltare TF1, che denuncia un “monopolio“imposto da France Télévisions.”Come può la diocesi lasciare che France Télévisions monopolizzi l'intera sequenza di Notre-Dame? È un evento nazionale, non le Olimpiadi…“, siamo indignati nei confronti del canale privato, rammaricandoci della mancanza di dialogo e di condizioni non favorevoli alla loro partecipazione.
La quasi esclusività della ritrasmissione concessa a France Télévisions fa sì che solo i canali stranieri avranno libero accesso alle immagini. D'altro canto, i canali francesi devono pagare per trasmettere questi momenti. Se LCI e BFMTV avessero espresso il loro interesse a trasmettere la doppia cerimonia sabato sera, TF1 dal canto suo avrebbe già “sbatté la porta“, spiegano i nostri colleghi. La rete critica anche il palinsesto scelto, che la obbligherebbe a non trasmettere il telegiornale delle 20, così come l'impossibilità di installare un proprio televisore sulla piazza di Notre-Dame, una pratica ancora diffusa in occasione di eventi come la parata del 14 luglio, TF1 vede quindi questa situazione come uno squilibrio ingiusto, rafforzato dal precedente della Parata dei Campioni, prevista dopo i Giochi Olimpici, anch'essa affidata esclusivamente a France Télévisions.
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“Non siamo riusciti a discutere ed esprimere il nostro punto di vista”
Le modalità organizzative dell'emittente pubblica hanno irritato anche l'emittente privata, che si considera di fronte al fatto compiuto. “Non siamo riusciti a discutere e ad affermare il nostro punto di vista con calma. È tra tre settimane, un’antenna, è organizzata in anticipo, quindi non andremo lì”confida a “Parisien” una fonte di TF1. “Si ritiene che le condizioni non siano soddisfatte“, assicuriamo nei corridoi della prima pagina, dove sottolineiamo anche l'importanza del loro investimento nel monitoraggio dei lavori di Notre-Dame, ricordando che il loro giornalista Michel Izard ha documentato i cinque anni di costruzione del TF1. “Come può la diocesi fare a meno del TF1?“, s'agace-t-on.
Per Michel Field, direttore della cultura di France Télévisions, la situazione resta gestibile. “Stiamo ancora discutendo con gli altri canali. Si parlava che TF1 potesse avere uno studio, ma secondo le ultime notizie sembra che il palinsesto interessi meno…”spiega. Il dirigente difende anche il lavoro a lungo termine svolto dal servizio pubblico su questo complesso dossier, affermando che molti dettagli sono ancora in fase di definizione.
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