Più precarietà per un minore accesso agli aiuti. È i risultati del rapporto Secours catholique sulla povertà nel 2024che è stato pubblicato giovedì 14 novembre. Nella delegazione Mosa-Mosella, Sono state sostenute 6.000 famiglie da 950 volontari l’anno scorso nel 2023. Persone che vivono situazioni a volte molto precarie: un quarto di loro non ha risorse, e più di sei beneficiari su dieci sono considerati inattivi, e quindi senza lavoro, senza disoccupazione, senza formazione.
Una popolazione particolarmente fragile e sensibile al divario digitale. Infatti, secondo l'ente di beneficenza, la lontananza dei dispositivi di aiuto e la loro digitalizzazione causa talvolta grandi difficoltà. “Adesso quando andiamo al CAF o al Pôle emploi, non c’è nessuno”, spiega ad esempio un beneficiario di Metz-Borny. “Sono dislessico, quindi non posso inviare messaggi o cose del genere. Quindi andiamo a casa degli amici per vedere se c'è qualcuno che può farlo.”ammette.
“Non ho una stampante, non ho un computer”ne descrive un altro. Situazioni che a volte possono portare a grande scoraggiamento. “Ci sono momenti in cui non riesco a fare quello che voglio, quindi mi arrendo perché è troppo pesante per me. Siamo di fronte a un muro“racconta anche questo terzo beneficiario.
Il tasso di mancato utilizzo di determinati aiuti sociali è alle stelle
Inoltre, nella Mosa e nella Mosella, un quarto delle persone che si rivolgono al Secours catholique lo fa per ottenere aiuto nelle procedure amministrative, ovvero il 12% in più rispetto al livello nazionale. “Le strutture sono sempre più difficilmente accessibili, non c’è più un interlocutore umano”riassume Alexis Garnier, delegato dell'associazione Mosa-Mosella. Ma queste cifre possono essere spiegate anche dal fatto che “Il Secours catholique ha annunciato di essere pronto ad aiutare in queste procedure. E così abbiamo creato sistemi, luoghi, sia a Thionville, a Metz o altrove, affinché le persone potessero venire, abbiamo messo a disposizione i computerc'è la possibilità di scansionare documenti, la possibilità di fare fotocopie e soprattutto di essere aiutati nelle procedure. Perché quando non capiamo, abbiamo bisogno che le persone ce lo spieghino.”conclude.
Tanto più che la conseguenza di questo divario digitale è che il tasso di mancato utilizzo di determinati aiuti sociali sta esplodendo. Viene da 31% per la RSA ad esempionella delegazione Mosa-Mosella.
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