Par
Maria Aillerie
Pubblicato il
14 novembre 2024 alle 6:06
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Un uomo di 20 anni è stato condannato, mercoledì 13 novembre 2024, dal tribunale penale di Alençon (Orne) per atti di violenza domestica in presenza di un minore e violenza da parte di un ascendente contro un minore.
Violenza contro la compagna e il bambino
I fatti sono accaduti nell'abitazione della coppia Longny-les-Villages14 settembre 2024. Intorno alle 5 del mattino, il bambino di 13 mesi ha iniziato a piangere. “Aveva la febbre perché stava mettendo i denti”, ha detto la madre del bambino ai giudici.
Infastidito, il padre del bambino lo afferrò per la caviglia e presumibilmente scosse il bambino “In modo che smetta di piangere”, ha ammesso l'imputato sul banco dei testimoni. Il suo compagno lo avrebbe schiaffeggiato per fargli lasciare andare il bambino di 13 mesi.
Ne sarebbe seguito un violente disputedove l'uomo avrebbe colpito più volte la compagna, con pugni e schiaffi. Poi l'ha spinta contro il muro.
I gendarmi sono stati allertati poco dopo le 5,15. Una volta lì, sono state notate tracce di graffi sulla nuca dell'uomo, oltre a segni di schiaffi e colpi sulla compagna.
Tensioni esistenti nella coppia
Davanti ai giudici entrambi i genitori hanno ammesso che potevano esserci tensioni tra la coppia, ma che l'uomo non era mai stato violento prima.
Da questa sera è arrivato a inabilità totale al lavoro non superiore a otto giorniper il coniuge come per il bambino.
“Sono stato io a colpire per primo”.
Chiamata davanti ai giudici, la moglie dell'uomo ha ammesso di aver dato il primo colpo. “Ho avuto un riflesso. Quando ho visto che aveva afferrato la caviglia di mio figlio, gli ho dato uno schiaffo», spiega la donna, che ritiene che la violenza fosse reciproca.
Nessuna lamentela non è stata proposta dal socio, il quale non chiede nemmeno il risarcimento dei danni.
Voglio che le cose vadano bene per mio figlio. Non ho paura del mio partner, né voglio che venga vietato il contatto o l'apparenza.
Richiesta sei mesi di proroga
Lo ha chiesto il Pubblico Ministero sei mesi con sospensione della pena detentiva per l'imputato, e ha anche chiesto a revoca dell’esercizio della potestà genitorialenonché un corso di sensibilizzazione sulla violenza domestica e familiare. “Afferrare la caviglia di un bambino è violenza. Schiaffeggiare il proprio partner è violenza”, aggiunge il pubblico ministero.
Il tribunale penale di Alençon ha dichiarato l'uomo colpevole dei due casi di violenza di cui è accusato: quelli contro il suo bambino di 13 mesi e quelli contro la moglie.
L'uomo di 20 anni lo era condannato a quattro mesi di reclusione con sospensione della penae dovrà versare 300 euro all'Associazione Tutela degli Adulti Protetti dell'Orne (ATMOSFERA), che ha rappresentato il bambino durante il processo. L’esercizio della potestà genitoriale, tuttavia, non è stato revocato.
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