Ogni dipartimento francese ha ormai il suo Adama Traore perché non dimentichiamo che “la polizia uccide” e che per di più è “strutturalmente razzista”. A Ille-et-Vilaine, il Traore locale si chiama Babacar Gueye. Questo cittadino senegalese è stato infatti colpito 5 volte dal BAC di Rennes nella notte tra il 2 e il 3 dicembre 2015 in un edificio di Maurepas mentre era vittima di un'aggressione delirante e si è mutilato con un coltello. Tra due urla è apparso minaccioso nei confronti degli agenti di polizia che erano stati costretti a neutralizzarlo.
Dopo un rinvio a giudizio, automatico di questi tempi, il funzionario che aveva licenziato ha beneficiato di un ordine di licenziamento emesso nel maggio 2023, dopo sette anni e mezzo di indagine giudiziaria.
Ma secondo la famiglia di Babacar Gueye e soprattutto la sinistra di Rennes questo non prova nulla e soprattutto occorre trovare un martire locale per cavalcare l'onda di Adama Traore (da allora in gran parte demonetizzato) la cui sorella è diventata una figura della moda nel mondo dello spettacolo. È in questo senso che la sorella di Babacar Gueye, Awa Gueye, ha presentato ricorso contro questa decisione il 12 maggio 2023. Il procedimento è ancora in corso presso la camera d'inchiesta della Corte d'appello di Rennes. Nel frattempo il poliziotto, che ha fatto il suo lavoro, vive con una spada di Damocle in testa.
E per sostenere questo appello, il collettivo “Verità e giustizia per Babacar Gueye” occuperà, anche quest’anno, le strade di Rennes sabato 7 dicembre 2024 per una nona “giornata di tributo”.
Resta da capire perché questo giovane senza permesso di soggiorno è arrivato in Bretagna quando il Senegal (che ha descritto in uno dei suoi scritti come “un paese meraviglioso”) non è in guerra? E perché non è stato seguito per i suoi problemi psichiatrici nel suo Paese, che è indipendente dal 1960?
Foto d'illustrazione: DR
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