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La giustizia francese interviene contro Google

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Il tribunale commerciale di Parigi ha ordinato, mercoledì 13 novembre, al motore di ricerca Google di abbandonare il suo progetto di rendere invisibili alcuni articoli mediatici con cui ha una controversia relativa ai diritti connessi.

Giustizia è stata fatta, con una procedura d'urgenza, dall'Unione dei redattori della stampa di riviste (SEPM), che aveva appreso che Google intendeva testare questo mezzo di pressione a partire da giovedì.

Secondo Google, questo è“un esperimento limitato nel tempo” versare “valutare l’influenza della visualizzazione dei contenuti degli editori europei sull’esperienza di ricerca dei nostri utenti e sul traffico che Google invia agli editori”.

Le due parti sono in trattative da diversi anni sui diritti legati al diritto d'autore, stabiliti per le piattaforme digitali da una direttiva europea del 2019.

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Penale di 900.000 euro al giorno

Questi diritti consentono a giornali, riviste o agenzie di stampa di essere remunerati quando i loro contenuti vengono riutilizzati da grandi gruppi digitali – in questo caso titoli ed estratti di articoli, nei risultati di ricerca su Google o sul portale Google News.

Il tribunale ha ordinato a Google LLC, una società americana, Google Ireland e Google “non effettuare la prova”sotto pena di “Penale di 300.000 euro al giorno ciascuno”ovvero 900.000 euro in totale, secondo una decisione consultata dall'Agence France-Presse.

Il caso dovrà essere deciso in un secondo momento da un giudice in procedimento sommario.

“La SEPM si rallegra di questo risultato che tutela gli interessi di tutta la stampa francese e sarà molto attenta agli sviluppi di questo caso davanti al giudice sommario e davanti all’Autorità garante della concorrenza”ha indicato in un comunicato l'organizzazione professionale, che riunisce 80 aziende, ovvero 500 testate cartacee e 200 online.

“Molto sorpreso”

“Siamo molto sorpresi dalla posizione della SEPM, anche se è stata essa stessa a chiederci questi dati per iscritto”ha reagito Google in un comunicato stampa.

L'azienda afferma di aver cercato di raccogliere dati da un numero limitato di utenti Internet, perché “le autorità amministrative indipendenti e gli editori della stampa ci hanno chiesto maggiori informazioni sull'impatto della visualizzazione dei contenuti delle notizie nel nostro motore di ricerca”.

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A marzo Google ha ricevuto una multa di 250 milioni di euro dall’autorità francese garante della concorrenza, che l’ha accusata di non aver rispettato alcuni degli impegni assunti nel 2022 in questo caso.

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La filiale del gruppo Alphabet non è l'unica ad avere polemiche con i media francesi su questo tema. Accusato di malafede nelle trattative, il social network Il mondo, Le Figaro O Il pariginononché dall'Agence France-Presse.

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