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“Ho sprecato la mia giovinezza, ho fatto cose stupide; ma mi hanno rovinato l'avvenire”: adulterio e massacro davanti all'assise dell'Ariège

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l'essenziale
Due ventenni compaiono fino a venerdì 15 novembre per tentato omicidio e complicità, ai danni dell'ex compagno di una, suo ex compagno e amico.

“Il colpo è stato sicuramente sferrato con estrema violenza. Potremmo dire che si è trattato di una vera e propria frantumazione del cranio”, ha detto il medico legale. Un colpo che ha sconvolto il corpo e la vita di David* nella notte tra il 7 e l'8 marzo 2020. Quando è comparso nell'aula del tribunale di Foix sulla sua sedia a rotelle alle 9.20 di quella mattina triste, tutti gli occhi erano puntati su di lui e sul pochi curiosi presenti possono solo immaginare cosa gli sia successo, dato che le voci hanno diffuso i suoi sussurri prima ancora che facesse la sua comparsa.

Il giovane, appena ventenne, è una delle vittime di questo agghiacciante caso di tentato omicidio e violenza davanti ai tribunali dell'Ariège. Sul banco delle parti civili troviamo la sua famiglia, ma anche Aurélie*, la sua ex compagna, le cui ginocchia tremano sul banco, manifestazione del suo disagio, e Naël*, un conoscente che non si è presentato al tribunale.

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Di fronte a loro, Kévin* e Gaspard*, rispettivamente di 24 e 27 anni, compaiono per questi fatti. Entrambi sono sapientemente vestiti: camicia bianca abbottonata fino in cima e capelli a punta per il primo, il principale colpevole, maglione nero sopra una camicia altrettanto bianca e capelli impomatati all'indietro per l'altro, suo presunto complice.

Una stanza macchiata di sangue

Il 7 marzo 2020, i gendarmi sono intervenuti alle 6:15 in un edificio a Lavelanet, informati delle violenze in corso. Sul posto hanno trovato la porta d'ingresso rotta, tre persone ferite, la stanza macchiata di sangue.

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Secondo le prime testimonianze, Kévin, allora legato ad Aurélie e già violento nei suoi confronti, non sopporta di apprendere che lei si è riavvicinata al suo ex, David: pensava di avere ancora una relazione con la giovane, madre di un ragazzino. Conduce Gaspard a Lavelanet e, arrivato ai piedi dell'edificio della giovane, nota che lei trascorre lì una serata soprattutto con David e Naël. Volano gli insulti, David lancia una lattina contro l'auto di Kevin di sotto, che si allontana, ma non per molto.

Quando i festaioli sono andati a letto, vengono svegliati dai colpi: ma chi li ha colpiti, Kévin, Gaspard, tutti e due? Sempre al banco dei testimoni, il primo ammette solo le violenze contro Aurélie, il secondo solo di aver sfondato la porta.

Chi c'era nell'appartamento a picchiare quella notte?

Ma questa è una delle grandi questioni del processo, su cui magistrati e avvocati – Mes Puig e Vitrac per le parti civili, Mes Fabbri, Daffis-Costa e Parra-Bruguière per la difesa – lo guarderanno a lungo in questa prima giornata di udienza.

Questo perché con l'avanzare delle udienze cambiano anche le versioni dei testimoni, tranne David che non ricorda nulla. È stato lui a essere colpito più duramente quella notte, oltre a Naël e Aurélie che hanno riportato contusioni e lesioni: rimasto in coma per diversi giorni, è stato sottoposto a diversi interventi molto gravi, tra cui l'asportazione di una parte della volta cranica che non poteva essere compensato con l’installazione di una protesi.

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Oggi emiplegico ed epilettico, si avvia sulla sedia verso il bar, i lunghi capelli neri e ricci sparsi sulle spalle: “Sono ingrassato 45 kg, non posso lavorare, ho bisogno di aiuto in tutto… sono in welfare, quello È.” E continua con voce ferma: “Ho sprecato tutta la mia giovinezza, ho fatto cose stupide, sono stato incarcerato, me ne assumo la responsabilità ma ora hanno rovinato tutto il mio futuro”.

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