COLLOQUIO – I giornalisti sono andati a incontrare gli insegnanti delle scuole pubbliche e private del Belgio che esprimono la loro solitudine di fronte alla crescente influenza dell’Islam radicale sugli studenti e sui loro genitori. Un grido d’allarme.
Gli omicidi di Samuel Paty, il cui processo si è appena aperto, e di Dominique Bernard hanno sensibilizzato collettivamente sulla vulnerabilità e sul coraggio degli insegnanti. Laurence D’Hondt, reporter indipendente e regista di documentari, e Jean-Pierre Martin, corrispondente ed ex inviato speciale in Medio Oriente e Africa centrale, hanno indagato sull’ascesa dell’islamismo nelle scuole del Belgio. Un’indagine che mette in luce la lotta di questi movimenti contro i valori della scuola occidentale. Pubblicano Allah non ha niente a che fare nella mia classe a cura delle Edizioni Racine.
IL FIGARO. – Dopo l’assassinio in Francia di due insegnanti, Samuel Paty e Dominique Bernard, hai pubblicato in Belgio “Allah non ha niente a che fare nella mia classe”. Perchè questo titolo?
Laurence d’HONDT-. È un grido del cuore ripetuto più volte dai docenti che abbiamo incontrato nel corso della nostra indagine. È anche una battuta del film Amai
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