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il fuoco arde di nuovo nelle campagne

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Segnali stradali sono stati affissi da contadini arrabbiati davanti alla prefettura di Deux-Sèvres, a Niort, l'8 novembre 2024. PHILIPPE LOPEZ/AFP

“La semina avviene in condizioni piuttosto buone, anche se alcuni terreni restano pesanti”si rallegra Benoît Piétrement, presidente del consiglio specializzato nelle grandi colture di FranceAgriMer e coltivatore di cereali nella Marna. “Non piove da due settimane. L’assenza di pioggia è come un raggio di sole»aggiunge. Dopo quasi un anno di precipitazioni pressoché continue su gran parte del territorio nazionale, ad eccezione della zona meridionale colpita dalla siccità, il sollievo è palpabile. Questo clima che nel 2024 ha ridotto di un quarto la produzione di grano tenero e nella stessa proporzione il raccolto, ha messo a dura prova i nervi degli agricoltori e le casse. Un terreno fertile per una nuova mobilitazione agricola? Probabilmente, soprattutto perché gli allevatori di pecore e bovini sono colpiti da crisi sanitarie.

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In ogni caso, è l'analisi della Federazione nazionale dei sindacati degli agricoltori (FNSEA), associata ai Giovani Agricoltori (JA), a lanciare l'appello il 22 ottobre. Ha chiesto una mobilitazione nazionale a partire da metà novembre, meno di un anno dopo le manifestazioni rabbiose degli agricoltori che si sono moltiplicate per diverse settimane. La pausa invernale per i produttori di cereali fissa il calendario per la ripresa delle attività. Ma anche un prossimo grande evento elettorale, atteso dal mondo agricolo: gli agricoltori sono infatti invitati a votare, il 31 gennaio 2025, per eleggere i propri rappresentanti alle Camere dell'agricoltura.

Questo incontro elettorale, organizzato ogni sei anni, permette ai cinque sindacati agricoli – la FNSEA, la JA, il Coordinamento rurale, la Confederazione contadina e il Movimento per la difesa delle famiglie contadine – di misurare la loro rappresentatività. Inoltre, la loro fonte di finanziamento dipende dai loro risultati. La FNSEA e le JA hanno deciso ancora una volta di formare un fronte comune, un'alleanza che ha assicurato loro la maggioranza fino ad allora. Ma vedono l'ascesa, sul campo, del Coordinamento rurale, che era diventato la seconda forza sindacale, passando davanti alla Confederazione contadina durante la precedente consultazione.

Pannelli, lana e letame

A livello locale sono già state portate avanti azioni di protesta nelle ultime settimane. Lunedì 4 novembre, i viticoltori membri della JA e della FDSEA, sezioni dipartimentali della FNSEA, di Vaucluse e Gard, hanno manifestato davanti ai negozi Lidl di Orange (Vaucluse) e Bagnols-sur-Cèze (Gard) per protestare contro la vendita in perdita, secondo loro, dei vini della denominazione Côtes-du-Rhône. Pochi giorni prima, alla vigilia di Ognissanti, una cinquantina di allevatori hanno manifestato nei Vosgi, su istigazione della Confédération paysanne, contro la decisione del colosso lattiero-caseario Lactalis di ridurre la raccolta in Francia, all'insegna del “Lactalis mi ha ucciso”.

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