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crescita e opportunità nel tessile a fronte degli standard europei

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Grazie alla crescita sostenuta dalle esportazioni tessili, il Marocco si sta gradualmente affermando come attore chiave del settore. Secondo la International Apparel Federation (IAF), che riunisce i principali attori dell’industria tessile mondiale, il Marocco è oggi uno dei paesi che potrebbe vedere la propria quota di mercato crescere significativamente nei prossimi anni.

Questa prospettiva è stata esaminata durante un panel internazionale organizzato nel contesto della prima giornata del MIM 2024, riunendo organizzazioni influenti come Euratex, IAF, International Textile Manufacturers Federation (IMTF) e UK Textile Federation (UKTF).

Aiutando a mappare l’approvvigionamento tessile globale, questo panel ha evidenziato le tendenze aziendali in evoluzione. A tal fine, la IAF ha elogiato la performance del Marocco, sottolineando la regolarità della crescita delle sue esportazioni verso il mercato europeo, anche se precisa che questo sviluppo rimane timido rispetto ai principali attori del settore.

La IAF indica che Marocco e Tunisia sono tra i pochi fornitori”NearShoring“d’Europa. Questa osservazione significa che, a differenza degli esportatori asiatici come India, Bangladesh o Vietnam, questi paesi beneficiano di una vicinanza geografica sempre più apprezzata in un’ottica di riduzione dei tempi di consegna e dell’impatto ambientale. Questa tendenza al nearshoring è leggermente in aumento rispetto al 2008, ma l’IAF precisa che non ha ancora raggiunto una dimensione spettacolare. Per beneficiare appieno di questa tendenza, il Marocco dovrà intensificare i propri sforzi per attrarre maggiori investimenti e ordini rafforzando la propria attrattiva.

Per quanto riguarda le esportazioni marocchine di indumenti lavorati a maglia verso l’UE, i dati mostrano una chiara progressione: il loro valore è aumentato da 2 miliardi di euro nel 2008 a oltre 4 miliardi nel 2023. Le esportazioni di indumenti tessuti marocchini verso l’Europa seguono una curva simile, passando da circa 1 miliardi di euro a quasi 5 miliardi di euro nello stesso periodo. Nonostante questa crescita, la IAF descrive quest’ultima come “ regolare” e non “UE”, ritenendo che esista ancora un potenziale inespresso affinché il Marocco possa posizionarsi come uno dei principali fornitori tessili per l’Europa.

Allo stesso tempo, il Marocco è incoraggiato a soddisfare i nuovi requisiti ambientali dell’UE nel settore tessile. Nel 2022, la Commissione Europea ha lanciato la strategia tessile sostenibile e circolare come parte del Green Deal europeo. Questa iniziativa mira a ridurre l’impatto ambientale dell’industria tessile migliorandone al tempo stesso la competitività.

Da parte sua Euratex, la Confederazione europea dell’abbigliamento e del tessile, precisa che “questa strategia impone standard elevati che il Marocco deve rispettare per mantenere il suo accesso privilegiato al mercato europeo”.

Le misure previste includono nuovi requisiti di progettazione per i tessili, con un contenuto minimo di fibre riciclate e prodotti più durevoli, riparabili e riciclabili.

Inoltre, il divieto di distruggere gli articoli invenduti a determinate condizioni, per limitare gli sprechi. Non solo, l’introduzione di un passaporto digitale per ogni prodotto tessile, che fornirà informazioni sulla circolarità e sugli aspetti ambientali del tessile, rafforzando così trasparenza e tracciabilità.

Pertanto, l’UE desidera integrare il Marocco in questa nuova dinamica ecologica. Euratex precisa che, per far parte di questa “visione tessile sostenibile”, il Marocco deve garantire la conformità dei suoi prodotti ai nuovi requisiti ambientali. Con questo obiettivo è stato firmato un accordo tra Euratex e l’Associazione marocchina delle industrie tessili e di abbigliamento (AMITH) per incoraggiare il Marocco ad adattare le sue pratiche di produzione.

Un altro aspetto cruciale discusso durante il panel è l’imminente revisione della Convenzione Pan-Euro-Mediterranea (PEM), la cui entrata in vigore è prevista per gennaio 2025. Questa revisione dovrebbe semplificare e potenziare la catena di approvvigionamento integrata tra l’UE e i paesi del Mediterraneo. , compreso il Marocco. Grazie a questa revisione, il Marocco potrebbe rafforzare la sua cooperazione economica con l’Europa e integrarsi meglio nelle catene del valore europee, aprendo così nuove prospettive per le sue esportazioni.

Sebbene il Marocco mostri risultati incoraggianti nel settore tessile, deve intensificare ulteriormente i propri sforzi per cogliere appieno le opportunità di crescita. La domanda di approvvigionamento locale e di tessuti rispettosi dell’ambiente offre prospettive interessanti, a condizione che il Marocco si adatti alle nuove esigenze del mercato europeo. La collaborazione con l’UE e l’adesione alle nuove normative ambientali saranno quindi essenziali per garantire una crescita sostenibile dell’industria tessile marocchina negli anni a venire.

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