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Bimbo ritrovato in un bidone della spazzatura a Rennes: un anno dopo, le confidenze della madre riportano in vita l'operazione

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La vita dei neonati inizia sempre con il pianto. Hanno salvato anche i suoi quelli del ragazzino nato clandestinamente poche ore prima, nella camera da letto di un'adolescente, nel quartiere Bréquigny di Rennes, il 20 ottobre 2023. Hanno attirato un passante verso il contenitore della spazzatura dove era stato abbandonato, offrendole un aiuto miracoloso. Salvato dall'oscurità, fu ricoverato in ospedale, poi affidato alla Protezione dell'infanzia.

Cresce ormai da un anno il “Bambino abbandonato nel bidone della spazzatura”, sotto la tutela dei servizi sociali. Anche il procedimento giudiziario aperto al momento della sua scoperta si è evoluto, come hanno rivelato i colleghi di Le Parisien. Al centro del caso c'è sua madre: all'epoca dei fatti un'adolescente di 17 anni. Ha ammesso di aver dato alla luce il bambino, prima di metterlo in un sacchetto di plastica. È stata incriminata per tentato omicidio e incarcerata nella sezione minorile di un carcere femminile. Il padre era stato identificato grazie alla precisione del Dna, poi lasciato libero.

Quando è stata incarcerata, si è trovata minacciata. Dentro la detenzione, ma anche fuori.

“Ha messo parole”

Per la liceale, invece, è iniziato un lungo percorso per poter parlare, assicura la sua avvocatessa, Me Amina Saadaoui. “Ha scritto le parole per dire ciò che aveva sopportato. Ma lei lo aveva già confidato, prima, a poco a poco. È sulla base di questi elementi, che evidenziano un’esperienza traumatica, che ho deciso, il 29 gennaio 2024, di sporgere denuncia alla Procura della Repubblica”. Questa denuncia, in particolare per stupro, prende di mira il padre del bambino. La procura di Rennes ha aperto un'indagine per effettuare le verifiche necessarie.

L’avvocato ammette: “Ovviamente sentiremo queste domande: non c’è un po’ di opportunismo in questa denuncia? » Me Saadaoui contesta qualsiasi strategia di difesa. Oggi “emergono cose” che chiariranno la storia, sostiene. “Questo è un dossier che solleva molte domande. È sintomatico della solitudine di queste giovani ragazze che, di fronte alla gravidanza, all'ignoranza del proprio corpo, al peso delle tradizioni e alla vergogna, non sanno, si nascondono, si chiudono in se stesse. » Originaria di Mayotte, la giovane donna era particolarmente isolata a Rennes, sottolinea l'avvocato.

Posta sotto controllo giudiziario, la madre è ancora incriminata per tentato omicidio. Al termine delle indagini svolte, il pubblico ministero di Rennes può decidere di avviare un procedimento contro il padre in questione, oppure di respingere la denuncia.

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