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i sindacati chiedono uno sciopero a tempo indeterminato contro lo smantellamento di Fret SNCF

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L’intersindacato ha presentato un avviso di sciopero rinnovabile a partire dall’11 dicembre, oltre a un “ultimatum day” il 21 novembre.

Uno sciopero illimitato dall'11 dicembre: l'intersindacato ha diffuso sabato mattina un comunicato stampa per annunciare questo movimento rinnovabile e denunciare lo smantellamento di Fret SNCF e l'apertura alla concorrenza. “Nessuna risposta concreta è stata fornita durante la riunione di conciliazione”, ha affermato il sindacato intersindacale (CGT, Unsa, Sud-Rail e CDFT Cheminots) nel suo comunicato stampa.

I sindacati ribadiscono inoltre l'appello allo sciopero da mercoledì 20 novembre alle ore 19:00 a venerdì 22 novembre alle ore 8:00. Per quanto riguarda lo smantellamento di Fret SNCF, le federazioni sindacali “riaffermare che l’istituzione di una moratoria è possibile e necessaria per consentire ai diversi attori di rimettersi attorno al tavolo e trovare modi per garantire non solo la continuità di Fret SNCF, ma anche il suo sviluppo a lungo termine”. “Questa moratoria è essenziale data la sofferenza dei nostri colleghi del trasporto merci”sostengono i sindacati.

A dicembre i primi trasferimenti dei ferrovieri

Fret SNCF, l'impresa leader nel trasporto ferroviario di merci in Francia, scomparirà il 1° gennaio per rinascere sotto forma di due società separate denominate Hexafret per il trasporto merci e Technis per la manutenzione delle locomotive. I sindacati denunciano più ampiamente nel loro comunicato stampa a “traiettoria di frammentazione e balcanizzazione della rete”. Da diverse settimane puntano il dito “privatizzazione delle attività TER, Transilien e Intercités” così come “lo scioglimento della SNCF Réseau” per effetto dell’apertura alla concorrenza.

A metà dicembre, i primi ferrovieri di SNCF Voyageurs saranno trasferiti nelle filiali SNCF, create per rispondere ai bandi TER lanciati dalle regioni che hanno deciso di aprire alla concorrenza la propria rete ferroviaria. Per i sindacati si tratta di a “strategia di dumping sociale interno assunta dal gruppo, con la conseguenza di un’atomizzazione delle regole sociali nelle molteplici PMI ferroviarie che il management intende creare per ciascun lotto aperto alla concorrenza”.

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