DayFR Italian

Divorzio nel sonno: puntata 0/11 del podcast Le mot

-

Il “divorzio nel sonno” non è un fenomeno recente. Già in epoca vittoriana alle coppie veniva consigliato di non dormire insieme: i medici credevano che chi dormiva male succhiasse l’energia da chi dormiva bene. Di cosa è sintomo il “divorzio del sonno”? Avere una stanza o un letto separato è il primo passo verso il divorzio, o al contrario “separarsi” durante il sonno può ravvivare una relazione?

Ognuno ha il proprio piumino

Tutto dipende se pensiamo alla salute della coppia o semplicemente al bisogno fisiologico di dormire meglio. Se si russa troppo forte, si occupa troppo spazio o si tira fuori tutto il piumone, consiglia la psicologa e terapista Camille Rochet “essere super intelligente, trovare trucchi ed essere creativo”. Ispirandosi ad esempio al metodo scandinavo, in cui ognuno ha il proprio piumone.

In alcuni casi, se le coppie sono troppo stanche, può consigliare di avere stanze separate, per favorire il sonno. Ma questo non ha lo stesso significato di una coppia che decide di non dormire più insieme perché la presenza dell'altro diventa soffocante.

Il letto, “luogo della verità”

Per quanto possibile, Camille Rochet sostiene quindi fortemente la camera da letto comune. “Per una coppia che ha figli è davvero il posto dove stare insieme, chiacchierare, trovare un momento di riposo nei nostri ritmi folli. E per i bambini, vedere i propri genitori dormire separati, non è affatto chiaro.” Secondo lei il letto sì “il luogo della verità”. In particolare per risolvere un possibile conflitto, discutendo in modo pacifico, piuttosto che ignorarlo o fuggirlo rifugiandosi nelle proprie stanze.

Secondo lei non è solo importante dormire insieme, ma anche andare a letto alla stessa ora. “Perché, quando siamo sempre troppo anticonformisti, viviamo con dei coinquilini. E poi, casualmente, lei aggiunge, dalle 22:00 la libido diminuisce…”

Il dibattito di mezzogiorno Ascolta più tardi

Lezione Ascoltare 55 minuti


Related News :