Chi è responsabile dell’enorme deficit pubblico previsto nel 2024? L’attuale primo ministro e il suo predecessore possono appartenere alla stessa coalizione, ma non hanno la stessa risposta. Fin dalla sua nomina a Matignon, Michel Barnier ha messo a fuoco la situazione “molto serio” che dice di avere “scoperta” in arrivo il 5 settembre, e sul massiccio piano di austerità che sta preparando per correggere la situazione nel 2025. Gabriel Attal ha un’altra lettura. Ai suoi occhi, il governo Barnier ha la sua parte di responsabilità. È quanto ha spiegato venerdì 8 novembre in Senato, dove è stato ascoltato nell'ambito di una missione informativa sulla deriva dei conti pubblici.
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Per l'ex primo ministro, oggi leader dei deputati macronisti, il suo successore ha scelto volontariamente di non mobilitare tutti i mezzi disponibili per frenare il più rapidamente possibile lo scostamento dei conti. Secondo Gabriel Attal, è possibile mantenere il deficit dello Stato, degli enti locali e della previdenza sociale al 5,5% del prodotto interno lordo (PIL) alla fine del 2024, a condizione che vengano adottate misure vigorose.
“Questo è ciò che il mio governo avrebbe fatto se non ci fosse stato lo scioglimento”, ha detto venerdì. Il deficit non sarebbe quindi diminuito, contrariamente alle previsioni. Ma almeno sarebbe rimasto allo stesso livello del 2023. Se alla fine dovesse peggiorare al 6,1% del PIL, come è ora l’obiettivo ufficiale, “questa è la scelta del governo” Barnier, ha concluso l'ex inquilino di Matignon. Parole giudicate “molto inelegante” dai due senatori che hanno guidato l'udienza, Claude Raynal (Partito socialista, Haute-Garonne) e Jean-François Husson (Les Républicains, Meurthe-et-Moselle).
“Abbiamo fatto del nostro meglio”
A Matignon, anche le parole di Gabriel Attal e dei suoi ministri di Bercy fanno vedere in rosso. “Il Primo Ministro è qui solo da due mesi, risponde chi gli sta intorno. Come possiamo credere che il deficit avrebbe aspettato fino a ottobre per esplodere? Come possiamo credere che tagliando la spesa a novembre e dicembre recupereremo dieci mesi di slittamento? »
Da mesi la deriva dei conti pubblici è al centro di un dibattito politico che si sta trasformando in un processo ai successivi governi macronisti, e in particolare a Bruno Le Maire, ministro dell'Economia per sette anni, nonché suo ultimo ministro del bilancio, Thomas Cazenave. Come è possibile che, dopo un iniziale slittamento nel 2023, il deficit pubblico peggiori così tanto nel 2024, raggiungendo il 6,1% del PIL invece del 4,4% inizialmente previsto, con uno spostamento di circa 50 miliardi di euro? Davanti ai parlamentari, Gabriel Attal e i suoi ministri hanno negato ogni colpa o occultamento. Implicano a “improvviso peggioramento” della situazione, a “crollo” entrate fiscali inaspettate, due shock ai quali affermano di aver reagito rapidamente.
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