Tre società svilupperanno una raffineria di litio, un sito di importazione di idrogeno rinnovabile e un progetto di produzione e stoccaggio di idrogeno e metanolo.
Pubblicato il 07/11/2024 08:00
Aggiornato il 07/11/2024 11:54
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Il porto di Le Havre (Seine-Maritime) ospiterà tre nuovi progetti industriali per un investimento totale stimato in 2,6 miliardi di euro, ha annunciato giovedì 7 novembre il Ministero dell'Economia e delle Finanze. Con in gioco 640 posti di lavoro diretti. “Questa è la prova che la strategia del governo di rivitalizzare alcune aree industriali e portuali dismesse è rilevante e convince gli investitori stranieri”si è rallegrato il ministro Antoine Armand.
Questi investimenti, previsti per il 2026-2029, rientrano nel programma Francia 2030 con, in particolare, lo sviluppo di 1.500 ettari di terreno dedicati all’industria nei porti di Marsiglia-Fos, Le Havre e Dunkerque. L'istituzione di questi siti nei porti mira a promuovere le esportazioni, mentre la bilancia commerciale della Francia è in deficit. “Questi progetti rappresentano migliaia di posti di lavoro e investimenti nelle industrie green che creano valore per i nostri territori”ha insistito il ministero.
Il primo progetto, realizzato dalla società lussemburghese Livista Energy, riguarda una raffineria di litio destinata alle batterie. Air Products, una società americana, creerà un sito di importazione di idrogeno rinnovabile. L'azienda ha un accordo con TotalEnergies, che possiede una raffineria nel porto di Le Havre, per fornirle 70 kilotoni di idrogeno rinnovabile all'anno (e non 500, come inizialmente riportato per errore). L'ultima compagnia è francese: Qair produrrà e immagazzinerà idrogeno e metanolo per il trasporto marittimo.
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