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Il re Mohammed VI annuncia la riforma della CCME e la creazione della Fondazione Mohammedia per i marocchini che vivono all’estero – Telquel.ma

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VDi seguito, il discorso reale nella sua interezza:

“Sua Maestà il Re Mohammed VI, che Dio lo aiuti, mercoledì sera ha rivolto un discorso al suo popolo fedele in occasione del 49° anniversario della gloriosa Marcia Verde.

Ecco il testo completo del discorso reale: “Lode a Dio, preghiera e salvezza siano sul Profeta, sulla sua famiglia e sui suoi compagni. Gentili persone,

Siamo particolarmente orgogliosi di commemorare oggi il quarantanovesimo anniversario della Marcia Verde.

Pacifico e popolare, ha permesso di recuperare il Sahara marocchino e di rafforzare l’attaccamento della sua popolazione alla madrepatria.

Da allora, il Marocco ha lavorato con successo per stabilire le prove di una realtà tangibile e di una verità irrevocabile, fondata sul fondamento del buon diritto, della legittimità e dell’impegno responsabile.

Questi includono:

– In primo luogo: l’attaccamento dei Nostri figli del Sahara alla loro marocchinità e ai simboli sacri della Nazione, in virtù dei legami secolari della Beia che uniscono le popolazioni del Sahara e i Re del Marocco;

– In secondo luogo: la dinamica di rinnovamento e sviluppo, di sicurezza e stabilità di cui gode il Sahara marocchino;

– Terzo: maggiore riconoscimento internazionale della natura marocchina del Sahara e ampio sostegno alla proposta di autonomia. A questo legittimo e naturale stato di cose si contrappone purtroppo un’altra configurazione, scollegata dal mondo reale, nel senso che si nutre dei miti del passato e si aggrappa disperatamente a tesi superate. Tra i suoi sostenitori,

– Alcuni chiedono ancora lo svolgimento di un referendum, nonostante l’abbandono di questa opzione da parte delle Nazioni Unite a causa della sua inapplicabilità. Allo stesso tempo, sono le stesse persone che rifiutano il censimento delle popolazioni sequestrate nei campi di Tindouf dove, tenuti in ostaggio in condizioni deplorevoli, vengono umiliati, maltrattati, privati ​​dei diritti più elementari.

– Gli altri, nel loro desiderio di accesso all’Atlantico, sfruttano la vicenda del Sahara.

A questi diciamo semplicemente che non siamo contrari. Come tutti sanno, infatti, il Marocco è stato artefice di un’iniziativa internazionale volta a facilitare l’accesso degli Stati del Sahel all’Oceano Atlantico. Progettata in uno spirito di collaborazione, partenariato e progresso condiviso, questa azienda mira a portare benefici a tutti i paesi della regione.

– Poi c’è chi usa la vicenda Sahara come schermo per coprire i suoi tanti problemi interni.

– Esiste anche un’altra categoria che abusa degli aspetti giuridici della questione per fini politici ristretti.

A questi, diciamo che i partenariati e gli impegni giuridici del Marocco non andranno mai a scapito della sua unità nazionale e della sua integrità territoriale.

È giunto quindi il momento che le Nazioni Unite si assumano le proprie responsabilità evidenziando la grande differenza tra due paradigmi: quello incarnato dal Marocco nel suo Sahara, realistico e legittimo, e quello che si fonda su una visione sclerotica, avulsa dal contesto mondo reale e i suoi sviluppi. Gentili persone,

La questione della nostra integrità territoriale è in una fase che richiede la mobilitazione permanente di tutti.

A questo proposito, desideriamo particolarmente rendere omaggio al patriottismo dei marocchini che vivono all’estero e al loro impegno nel difendere i simboli sacri della Nazione e nel contribuire allo sviluppo del loro Paese.

Per rafforzare il legame tra questa fascia di popolazione e la madrepatria, abbiamo deciso di attuare una nuova trasformazione nel modo di gestire gli affari della comunità marocchina all’estero. Le istituzioni interessate verranno così ristrutturate, in modo da evitare la sovrapposizione delle rispettive responsabilità e la dispersione dei soggetti interessati e garantire il loro adattamento alle nuove esigenze di questa comunità.

A tal fine, abbiamo dato istruzioni al governo di ristrutturare questo quadro istituzionale attorno a due entità chiave:

– Il primo è il Consiglio della Comunità Marocchina all’Estero che, in quanto istituzione costituzionale autonoma, deve assumere pienamente il suo ruolo di quadro di riflessione e forza di proposte e riflettere la rappresentatività delle diverse componenti di questa comunità.

A questo proposito, chiediamo di accelerare l’adozione della nuova legge relativa al Consiglio, in vista della sua istituzione il più presto possibile.

– La seconda è “la Fondazione Mohammedia per i marocchini che vivono all’estero”: questo organismo dedicato, una volta creato, diventerà il braccio operativo delle politiche pubbliche in questo ambito.

La nuova Fondazione avrà quindi il compito di aggregare le responsabilità attualmente disperse tra una moltitudine di attori e di coordinare lo sviluppo e l’attuazione della Strategia Nazionale dedicata ai marocchini residenti all’estero.

Inoltre, questa nuova struttura garantirà la gestione del “Meccanismo nazionale di mobilitazione delle competenze dei marocchini residenti all’estero”, la cui creazione abbiamo sollecitato e che abbiamo inserito in cima alle missioni assegnate alla Fondazione.

L’obiettivo è aprire la strada alle competenze e competenze marocchine stabilite all’estero e sostenere chi realizza iniziative e progetti.

Ci aspettiamo inoltre che questa istituzione dia un forte impulso al sostegno linguistico, culturale e religioso dei membri della comunità, di tutte le generazioni, grazie al coinvolgimento dei dipartimenti ministeriali interessati e dei diversi stakeholder.

A questo proposito, la semplificazione e la digitalizzazione delle procedure amministrative e giudiziarie per i Nostri figli stabiliti all’estero rientrano tra le grandi sfide che questo organismo dovrà affrontare.

Desideriamo inoltre aprire nuove prospettive ai membri della Comunità desiderosi di investire nel proprio Paese. È infatti inconcepibile che il loro contributo al volume degli investimenti privati ​​nazionali sia limitato al 10%.

Gentili persone,

I sacrifici della generazione della Marcia Verde ci incoraggiano ad essere più mobilitatori e vigili per rafforzare i nostri risultati riguardo al consolidamento del carattere marocchino del Sahara e per continuare la dinamica di sviluppo in atto nelle nostre Province del Sud.

Nello stesso spirito, dobbiamo garantire che i frutti del progresso e dello sviluppo vadano a beneficio dei cittadini di tutte le regioni del Paese, dal Rif al Sahara, dall’Oriente all’Oceano, comprese le zone montuose, le pianure e le oasi.

La celebrazione della gloriosa Marcia Verde è per noi un’opportunità per ricordare il giuramento eterno di questa epopea, come pegno di fedeltà alla memoria immacolata del Suo Artigiano, il Nostro Venerabile Padre, Sua Maestà il Re Hassan II, possa Dio avermi in La sua santa misericordia, così come i valorosi martiri della Nazione. Wassalamou alaikoum warahmatoullahi wabarakatouh.”

(Con MAPPA)

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