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Taha Oualidat, il principale sospettato, è stato consegnato alle autorità francesi

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INFORMAZIONI BFMTV. Taha Oualidat, il principale sospettato dell'omicidio di Philippine è stato consegnato mercoledì alle autorità francesi. Dovrà essere trasferito da Annemasse a Parigi, prima di essere presentato al giudice istruttore.

Taha Oualidat, presunto assassino di Philippine, è stato consegnato alle autorità francesi questo mercoledì 6 novembre, ha appreso BFMTV da una fonte vicina alle indagini. La consegna è avvenuta ad Annemasse (Alta Savoia), alla frontiera svizzera dove era detenuto dal suo arresto.

Taha Oualidat si è presentato al giudice istruttore

Secondo la stessa fonte ciò è avvenuto senza incidenti. Dopo essere stato collocato nei locali della polizia di frontiera, verrà poi consegnato all'amministrazione penitenziaria. Quest'ultimo garantirà il suo trasporto al tribunale di Parigi, prima di essere presentato al giudice istruttore.

Ascoltato lunedì 4 novembre dal pubblico ministero del cantone di Ginevra, ha confermato ancora una volta il suo consenso a essere consegnato alla Francia secondo una procedura di estradizione semplificata. Estradizione che inizialmente aveva rifiutato, per poi ritrattare la settimana scorsa.

Arrestato il 24 settembre a Ginevra, è sospettato di aver ucciso Philippine, una studentessa di 19 anni trovata morta sabato 21 settembre al Bois de Boulogne a Parigi. Dal 18 giugno gli è stato imposto di lasciare il territorio francese (OQTF). Quando venne pronunciata, non presentò alcun ricorso per opporsi.

Arrivato in Francia nel 2019

Taha Oualidat è arrivato in Francia nel 2019 all'età di 17 anni. All'epoca entrava regolarmente in Francia grazie a un visto turistico valido dal 13 giugno 2019 al 27 luglio 2019.

Poco dopo il suo arrivo, ha violentato una studentessa di 23 anni a Taverny (Val-d'Oise). Rapidamente identificato dagli investigatori della Sicurezza dipartimentale della Val-d'Oise grazie al suo DNA, è stato arrestato. Dopo il processo fu condannato a sette anni di prigione. Ha servito cinque anni.

Il 3 settembre a giudice delle libertà e la detenzione lo fa uscire dal centro di detenzione dove si trova con obbligo di denuncia e arresti domiciliari in un albergo dell'Yonne, luogo dove non si presenta mai. Il 6 settembre il Marocco, Paese di origine, ha inviato un lasciapassare consolare, consentendone l'espulsione. Ma a quel punto era già fuori.

Matthias Tesson con Martin Regley

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