La Fondazione Abbé Pierre prende le distanze dal suo fondatore. Questo mercoledì riafferma la sua decisione di cambiare nome, dopo la serie di rivelazioni di accuse sessuali contro il sacerdote morto nel 2007.
“Nonostante le terribili rivelazioni sull'Abbé Pierre che hanno provocato un'onda d'urto nell'intera società e la nostra difficile decisione di cambiare nome, il nostro ruolo rimane lo stesso”, sottolinea Christophe Robert, delegato generale della Fondazione.
La Fondazione continua la sua “lotta”
“Scriveremo un nuovo capitolo per la Fondazione, ma la nostra missione è continuare a combattere la povertà abitativa, l’esclusione e le disuguaglianze”, aggiunge Christophe Robert. “La Fondazione sta cambiando nome, nessuna lotta. Non ci indeboliremo. Per le persone che sosteniamo e perché l’emergenza sociale c’è”.
Figura iconica e fondatore di Emmaüs, l'abate Pierre, il cui vero nome è Henri Grouès, è da luglio oggetto di una serie di testimonianze di donne sulle violenze sessuali commesse tra gli anni '50 e gli anni 2000, e per alcune delle quali potrebbero equivalere a stupro o prendere di mira i minori. Sulla scia di queste rivelazioni, la Fondazione Abbé Pierre ha annunciato di aver “avviato” i passi per cambiare il suo nome così come la chiusura definitiva del luogo della memoria dedicato all’Abbé Pierre a Esteville, nella Seine-Maritime.
Una “decisione molto difficile ma necessaria”
“Un certo numero di decisioni sono state prese, in particolare il cambiamento del nome della Fondazione”, ha sottolineato mercoledì la Fondazione. “È una decisione molto difficile ma necessaria, nei confronti delle vittime perché i fatti sono gravi”. «Le pratiche legali per cambiare nome sono state avviate ma è un procedimento legale macchinoso», aggiunge, sperando però di poter annunciare «presto» il nuovo nome.
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