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“Provi già a ragionare con i suoi amici del governo”: a Seine-et-Marne, anche gli eletti di LR manifestano contro la legge finanziaria

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Grido di allerta, questo martedì 5 novembre a Melun. Più di 40 eletti locali di tutti gli schieramenti politici, indossando le loro sciarpe tricolori, si riuniscono davanti ai cancelli della prefettura di Seine-et-Marne. Tra loro, consiglieri dipartimentali, sindaci, ma anche agenti amministrativi e personale dell'associazione.

Il loro obiettivo? Protesta contro il governo Barnier, che chiede ai dipartimenti uno “sforzo” di bilancio di 70 milioni di euro, cioè una drastica riduzione degli stanziamenti, nell'ambito della legge finanziaria 2025 (PLF). Nella sede del consiglio dipartimentale, un grande striscione appeso ai cancelli proclama: “La vostra vita quotidiana sacrificata! »

Accigliato, arriva in fretta il presidente del dipartimento della Senna e Marna, Jean-François Parigi. Diviso tra fredda rabbia e incomprensione, l'ex deputato del partito “Les Républicains” (appoggio al governo Barnier, quindi) sospira : “Non siamo noi la causa del deficit attuale. Dal 2002, lo Stato deve al consiglio generale di Seine-et-Marne poco più di 2 miliardi di euro. Per quest’anno 2024 ci deve 174 milioni. L’autonomia finanziaria non esiste più. »

Comunità responsabili di presunta cattiva gestione finanziaria

Tra la folla gli spettatori sono preoccupati. “È un duro colpo a tutti i livelli. La popolazione soffrirà”.anticipa un residente. “Che Jean-François Parigi sta già cercando di ragionare con i suoi amici del governo”si prende gioco di un altro, divertendosi nel vedere un funzionario eletto di LR guidare la rivolta contro… un primo ministro di LR. L'interessato prende l'iniziativa: “È come una famiglia. Dobbiamo essere in grado di dirci quando l'altro sta esagerando. »

Per diversi anni, le comunità sono state costantemente additate come responsabili di presunta cattiva gestione finanziaria, anche se votavano per il pareggio di bilancio. “E ogni spesa risponde a bisogni concreti! prende d'assalto un agente della Federazione francese dell'edilizia. Investiamo in alloggi migliori, per limitare i rischi stradali, per l’accesso allo sport e all’istruzione… E presto dovremo sicuramente arbitrare tra determinati bisogni, quindi tra i cittadini. Nessuno butta i soldi in aria, anzi, ci vengono tolti. »

Con grande sgomento anche delle associazioni locali. Una donna preoccupata si avvicina al palco per ascoltare l'oratore successivo. Porta al collo un cartello che simboleggia le diverse disabilità, sul quale si legge “Non toccare i nostri diritti”.

Laurent Courtier, presidente dell'associazione Aramis, si fa avanti per parlare della sua organizzazione che lavora per il benessere e l'autonomia delle persone con disabilità mentale. “Sono quattro anni che mancano 20 persone. Questa carenza di personale porta all’esaurimento del team, alcuni compiti non vengono svolti, il supporto si deteriora e porta a situazioni che rasentano il maltrattamento”testimonia. Un esempio concreto del collasso dei servizi pubblici e dei loro collegamenti associativi, sotto l'effetto delle successive cure di austerità. E la Senna e Marna non è un caso isolato…

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