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François Hollande non vuole una sola candidatura a sinistra, gli rispondono i socialisti

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POLITICA – A due anni e mezzo dalle prossime elezioni presidenziali sono iniziate le grandi manovre. Rieletto all'Assemblea all'inizio dell'estate, François Hollande ha colto l'occasione per manifestare le sue nuove ambizioni e chiedere la ricostruzione di un «grande forza» socialdemocratico.

Lunedì 4 novembre, sul set di BFMTV, l'ex presidente ha messo ancora una volta i piedi nel piatto. “Così la sinistra riformista” torna ad essere una forza trainante, la direzione del PS deve cambiare, invoca, invitando gli attivisti a non rinominare Olivier Faure come primo segretario. Perciò, “un grande partito socialista” potrà rinascere e presentare da solo un candidato alle elezioni presidenziali. “Non esiste un unico candidato di sinistra”travolge l'ex inquilino dell'Eliseo.

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I socialisti si stanno innervosendo

Parole non così sorprendenti provenienti dalla bocca di qualcuno che non ha mai creduto in sinistre veramente conciliabili (tranne quando si tratta di essere eletto deputato sotto la bandiera comune del PFN). Nel suo ultimo libro, uscito all'inizio dell'anno scolastico, François Hollande teorizza il confronto tra “la sinistra del governo” e la sinistra radicale. Ovviamente, la sua uscita non ha aiutato (per niente) i ribelli che si sono precipitati a mandargli il messaggio e a ricordargli la propria incapacità di rappresentarsi nel 2027.

Ma, cosa un po’ più nuova, questo ha fatto sobbalzare anche i suoi compagni socialisti. “La mia generazione non permetterà a François Hollande o Jean-Luc Mélenchon di farci perdere di nuovo”rimprovera la deputata europea Emma Rafowicz, vicina a Olivier Faure. “Abbiamo perso tutto, anche la nostra credibilità” aggiunge, riferendosi alla dolorosa fine del quinquennio di Hollande, al termine del quale il presidente uscente, troppo indebolito, non ha potuto ricandidarsi, lasciando campo libero al suo allora ministro dell'Economia…un certo Emanuele Macron.

“Francois, la gente di sinistra non ti seguirà. Se ci dà ancora credito è perché ha capito che non scenderemo a compromessi, né con gli identitari, né con i liberali. Ha capito che ci riuniremo ampiamente”sostiene il presidente dei Giovani Socialisti. Prima di concludere: “Lavoreremo, riuniremo, riconcilieremo e faremo di tutto affinché la sinistra e l’ecologia abbiano un solo candidato”.

“Gente di sinistra”

Anche l'avvocato Sarah Kerrich, consigliera regionale dell'Hauts-de- e prima segretaria del PS al Nord, non gira intorno al cespuglio. “Non sono d’accordo con François Hollandeafferma senza mezzi termini. Ci deve essere una candidatura comune a sinistra. Vorrei che questo candidato fosse socialista ma questo non si può decretare, si costruisce con i partner e il popolo della sinistra”. Un messaggio ritwittato da un certo… Olivier Faure.

Il deputato Laurent Baumel, anch'egli sostenitore dell'attuale Primo Segretario, spiega il suo rifiuto “riprendere le due sinistre inconciliabili” : “Offriremo un altro modo!” » Se intende esercitare un'influenza interna e prendere il controllo del Partito socialista, François Hollande dovrà prima convincere i suoi stessi compagni. La storia sembra iniziata male.

Vedi anche su L'HuffPost:

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