STEPHANE DE SAKUTIN/AFP
All’Assemblea Nazionale, a Parigi, il 31 ottobre 2024.
POLITICA – Secondo loro questo accordo “tira” Ambizione europea. Lunedì 4 novembre più di 200 deputati francesi di sinistra e di destra hanno chiesto al governo di bloccare la conclusione dell'atteso accordo di libero scambio tra l'UE e i paesi del Mercosur.
“L’accordo, negoziato dalla Commissione Europea, tradisce il doppio di ciò che dovrebbe essere l’Unione Europea. Tradisce l’ambizione di innalzare gli standard ambientali, sociali e sanitari. Tradisce anche l’impegno per la sovranità alimentare del nostro continente”scrivono in un articolo questi 209 parlamentari della Sinistra democratica e repubblicana, dei Socialisti, degli Ecologisti, dell'Ensemble Pour la République (EPR), dei Democratici, di Orizzonti, dei gruppi Liberté Indépendants Outre-mer et Territoires e della Destra repubblicana.
“Ci rifiutiamo di aprire i mercati europei al pollo drogato con antibiotici, alla carne bovina allevata in un contesto di deforestazione, al mais trattato con atrazina…”scrivono, respingendo “un accordo il cui contenuto, negoziato a partire dal 1999, non contiene ancora alcun impegno concreto sul piano ambientale, sociale e sanitario”.
Sindacati agricoli arrabbiati
Per loro, “Mentre la Francia ha perso 100.000 aziende agricole in dieci anni, rischia di perderne altrettante nel prossimo decennio, mentre il 75% della deforestazione in Brasile è legata all’allevamento del bestiame, questo accordo equivarrebbe a sacrificare i nostri valori profondi a breve termine”. interessi commerciali e geopolitici, alla corsa all’influenza e ai nuovi mercati”.
“Il Presidente della Repubblica ha assunto impegni nei confronti degli agricoltori e delle organizzazioni ambientaliste, uniti in questa lotta”sottolineano. “Noi, deputati di tutti gli schieramenti, chiediamo al governo di bloccare la conclusione dell’accordo (…), e alla Commissione europea di rispettare questo veto francese”.
Tra i firmatari figurano il comunista André Chassaigne, i socialisti Dominique Potier, Guillaume Garot, François Hollande, Philippe Brun, l'ex Insoumis François Ruffin, il LR Julien Dive, Corentin Le Fur, Olivier Marleix e perfino l'eletta EPR Sandrine Le Feur e Stéphane Travert (ex ministro dell'Agricoltura).
I negoziati con i paesi del Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay, Uruguay e Bolivia) sono ripresi negli ultimi mesi sotto la guida di paesi europei tra cui Germania e Spagna. La prospettiva di una conclusione suscita l'ira dei sindacati agricoli francesi, che annunciano una nuova mobilitazione per metà novembre.
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