Il film è proiettato questa settimana a Langogne e Saint-Chély-d'Apcher.
Non c'è bisogno di andare dall'altra parte della Terra per cambiare scenario: un piccolo viaggio nell'Aveyron può bastare. Se in ogni caso saremo accompagnati da Alain Guiraudie.
Il minimo che possiamo dire è che questo cineasta non è mai dove ti aspetti che sia e che ha un talento nel creare scenari inaspettati per te: quello di Misericordia è pieno di sorprese e colpi di scena, il primo piacere della cosa.
Riconosciamo il suo stile in questa macchina da presa a cielo aperto: un modo molto personale di avvicinarsi alla ruralità e al giallo, una creazione di personaggi opachi, un umorismo anticonformista e soprattutto questo tema, il vero collante del film: il desiderio e le molteplici forme che egli può prendere.
Luminoso e divertente
Nonostante l'oscurità di ciò che viene raccontato, il film è luminoso, divertente, rivolto all'edonismo e al piacere, in un gioioso catalogo di tabù calpestati: l'amore degli uomini tra loro, tra giovani e anziani, il sesso delle persone religiose, irrompe Guiraudie abbatte le porte del benpensante una ad una e lo fa con sorprendente semplicità.
Con lui nessun tabù, l'amore si dice e si fa con una bellissima frontalità. Abbandonando la cerebralità che un po' limitava i suoi film precedenti, racconta la sua storia bunueliana nell'ambientazione più bella. Cattura meravigliosamente gli splendidi colori autunnali della foresta, la miseria di questi piccoli villaggi sperduti, i semplici personaggi che li abitano.
Del tutto sorprendente (una persona molto intelligente che riesce a prevedere cosa accadrà nella scena successiva), costituisce un vero e proprio viaggio, sensuale, erotico, inquietante, divertente: imperdibile.
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