Par
Thibaut Faussabry
Pubblicato il
4 novembre 2024 alle 18:30
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Misure per ridurre l'inquinamento acustico. Come parte del suo Piano Antirumore, adottato il 26 settembre 2024, la Regione intende farlo ridurre l'esposizione del 30% al rumore in Île-de-France entro il 2030. In totale, 100 comuni identificato come essere punti neri del rumore stradale e ferroviario sono stati classificati come priorità per il realizzazione delle azioni. Dodici di loro si trovano a Essonne.
I trasporti, la principale fonte di rumore
È l'osservatorio Bruitparif, mandato dalla Regione che ha stabilito questo elenco di siti prioritari per quanto riguarda l'impatto sanitario del rumore sui residenti.
Per questo, si è basato su un indicatore costruito da diverse stime (volume di traffico ferroviario, tipologia di materiale rotabile, velocità massima, ecc.).
La maggior parte del rumore proviene dai trasporti. Rispetto all’impatto sulla salute e ai disturbi che provoca, il rumore stradale rappresenta il 43% del totale, il rumore aereo il 10% e il rumore ferroviario il 9%, ovvero il 62% in totale.
Otto città vicine all'aeroporto di Orly
Nell'Essonne l'organizzazione ha individuato un gruppo di tre comuni attraversati sia dall'autostrada A6 che dalle linee ferroviarie utilizzate dai treni RER D e C: Savigny-sur-Orge, Viry-Châtillon et Ris-Orangis.
A nord di questi tre comuni, le località di Vigneux-sur-Seine, Athis-Mons et Draveil fanno parte dei comuni prioritari, così come i comuni di Montgerón e di Quincy-sous-Sénart, situato lungo la nazionale 6.
Quattro comuni attraversati dalla RN20 e/o dalla RER C
Importante snodo ferroviario dell'Essonne, città di Brétigny-sur-Orgeanch'esso è considerato un punto nero, allo stesso modo di Lardoche ospita due stazioni della RER C.
Una linea ferroviaria che condivide anche Chamarande et Étréchyi cui residenti sono esposti al rumore dei treni, ma anche a quello degli automobilisti che percorrono la nazionale 20.
La Regione finanzierà le pareti fonoassorbenti e antirumore
Secondo il rapporto, questa diagnosi di Bruitparif sarà rafforzata da a diagnosi specifica dello stato di rumore delle strade.
La Regione evidenzia il rapporto tra cattive condizioni di una carreggiata e aumento del rumore. Quest'ultimo sarebbe dell'ordine di cinque decibel sulla tangenziale di Parigi.
Per realizzare l’obiettivo di affrontare questi 100 settori prioritari entro il 2030, la Regione si è impegnata, nell’ambito del CPER (Contratto di Piano Regionale dello Stato) 2023-2027, a partecipare fino a 28 milioni di euro al finanziamento di progetti realizzati dallo Stato finalizzati alla riduzione del rumore stradale, siano essi muri fonoassorbenti o antirumore.
Radar per penalizzare i veicoli troppo rumorosi
“Questo finanziamento consentirà di proseguire le operazioni avviate sia sul precedente CPER che sul RN 118 a Bièvres e lanciarne di nuovi”, evidenzia il rapporto della Regione.
Con il suo piano, anche la comunità desidera schierarsi 100 radar sonori per combattere i veicoli rumorosiparticolarmente trafficate le due ruote.
In questo senso ha sostenuto lo sviluppo di un radar sanzionatorio in grado di sanzionare i veicoli a due ruote a motore dotati di tubi di scarico illegali e aiuterà i comuni a installare tali radar come parte del suo bilancio partecipativo ecologico, quando saranno approvati.
Una cifra raddoppiata per ridurre il rumore ferroviario
Per quanto riguarda il rumore ferroviario, la Regione ha deciso di raddoppiare i fondi stanziati per la sua riduzione aumento da 15 a 30 milioni di euro. Una proroga che servirà a rafforzare “molto fortemente” le azioni che porta avanti con SNCF, RATP e Bruitparif.
Infine, per ridurre il disagi legati al traffico aereo, Molto sentita nell'Essonne, la Regione non può attivare una leva diretta, competenza questa che spetta allo Stato.
Annuncia tuttavia che parteciperà agli investimenti che consentiranno a Bruitparif di farlo raddoppiare il numero di sensori acustici in prossimità delle piattaforme aeroportuali con l'obiettivo in particolare di “oggettivare l'effetto delle misure che la Regione chiede allo Stato di attuare”.
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