Centinaia di persone sono state deportate il 16 luglio 2024 in preparazione ai Giochi Olimpici di Parigi. – © NnoMan Cadoret/Reporterre
Centinaia di persone sono state deportate il 16 luglio 2024 in preparazione ai Giochi Olimpici di Parigi. – © NnoMan Cadoret/Reporterre
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Durante i Giochi Olimpici (JO) di Parigi, sono stati individuati 256 posti per accogliere persone in situazioni molto precarie. Una valutazione positiva, presentata come a « patrimonio sociale » di Emmanuel Macron. Un risultato che però non tiene conto delle circa 20.000 persone espulse dai loro spazi abitativi informali durante il periodo dei Giochi in Île-de-France, tra maggio e settembre 2024.
Questa valutazione è stata rivelata dal collettivo Le Revers de la miel, in un rapporto pubblicato il 4 novembre. Tra queste 20.000 persone espulse, più di 4.550 erano minorenni ; Si tratta di tre volte più bambini espulsi rispetto al 2021-2022. Le location prese di mira erano varie: gruppi di tende, case occupate, roulotte o semplici box posizionati a terra. Senza un legame diretto con i siti olimpici, queste espulsioni rispondevano piuttosto a una volontà politica « pulizia »con l'obiettivo di restaurare l'immagine del Paese, cancellando i più fragili dallo spazio pubblico, scrive il collettivo.
A queste espulsioni si aggiungono conseguenze drammatiche per le famiglie, spesso disconnesse dalle reti di sostegno sociale ed esposte a una crescente repressione da parte della polizia. Solo 36 Il % delle evacuazioni ha portato a offerte di alloggi temporanei ; gli altri furono invece accompagnati dai cosiddetti sviluppi urbani « deterrenti » — mobili contro i senzatetto. Per la collettività, queste espulsioni illustrano l’incapacità cronica delle autorità di affrontare le cause strutturali dell’esclusione, nonostante l’esempio delle 256 persone ricollocate, che non fa altro che rafforzare l’idea che « quando lo Stato vuole, può ».
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