TikTok dovrà spiegarsi alla giustizia francese. Lunedì 4 novembre, sette famiglie hanno annunciato, tramite il loro avvocato Laure Boutron-Marmion, che porteranno il social network cinese in tribunale a Créteil. Queste famiglie “tutti denunciano la stessa cosa, il deterioramento della salute fisica e mentale dei loro figli”ha spiegato quest'ultimo Franceinfo.
Secondo i ricorrenti, TikTok ha promosso, attraverso il suo algoritmo di raccomandazione personalizzata dei contenuti, numerosi video che incoraggiano i disturbi alimentari, l’autolesionismo e il suicidio, in particolare tra gli utenti più giovani. Per fare questo, si affidano alle traiettorie di sette adolescenti francesi che conoscono la piattaforma e sono vittime di disturbi psicopatologici, come l'anoressia.
All'età di 15 anni, due di loro si sono tolti la vita. La morte di Marie nel 2021 ha portato la sua famiglia a presentare una prima denuncia nel settembre 2023 contro TikTok per “provocazione al suicidio”. Specialista penalista specializzata nella difesa dei minori, l'avvocato Laure Boutron-Marmion rappresenta anche la famiglia in questo procedimento penale separato.
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L'algoritmo di TikTok messo in discussione
Da allora, l’avvocato ha fondato nel 2024 un collettivo chiamato Algos Victima, che riunisce famiglie di “vittime dei social network” e ha “per l’ambizione di dare potere alle società di social media”. Nell'ambito dell'azione legale di TikTok, il collettivo ne denuncia il potenziale “coinvolgente” dell'app ByteDance, nonché la mancanza di moderazione dei contenuti relativi al suicidio, all'autolesionismo e ai disturbi alimentari.
In particolare viene segnalato l'algoritmo del social network cinese che, sulla base delle interazioni con un certo tipo di contenuti, genera raccomandazioni simili attraverso il thread “Per te” che potrebbero rivelarsi dannose. “Avevo iniziato a farmi del male, a spaventarmi e mi piacevano i contenuti che parlavano di canzoni tristitestimonia Franceinfo uno dei sette adolescenti coinvolti nella procedura. Poi sono arrivati i contenuti che incitano all’autolesionismo, al suicidio o cose del genere…”
Contattato da Il mondoil tribunale di Créteil non ha voluto comunicare. TikTok, dal canto suo, non si è espressa pubblicamente in merito a questa citazione in Francia, e non ha risposto alle richieste del Mondo al momento della pubblicazione di questo articolo.
Lo scorso settembre TikTok ha partecipato, con le società Meta (società madre di Facebook, Instagram e WhatsApp) e Snap (proprietaria di Snapchat), alla realizzazione di un programma volto ad arginare la proliferazione di contenuti che incoraggiano l'autolesionismo e il suicidio. Chiamato Thrive, quest'ultimo dovrebbe consentire alle aziende associate di segnalarsi reciprocamente contenuti di questo tipo.
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