Interrogato da Pascal Praud sulla sua determinazione a continuare la repressione contro quattro studenti mobilitati a Sciences Po per la Palestina, il ministro dell'Istruzione superiore ha spiegato di essere ” favorevoli alla loro esclusione “. Questi studenti erano stati oggetto di misure disciplinari che vietavano loro di mettere piede nell'istituto dopo aver filmato un'azione di denuncia del genocidio e della complicità di diverse grandi aziende presenti a Sciences Po. Ma mentre la presidenza dell'istituto aveva deciso di revocare i provvedimenti disciplinari di questo giovedì, il nuovo ministro dell’Istruzione superiore e della ricerca ricorda che “ devi restare fermo » e che l'offensiva repressiva contro i sostenitori della Palestina non è negoziabile e deve continuare.
Un'offensiva che non sorprende affatto da parte di Patrick Hetzel. Il nuovo Ministro dell'ESR è infatti l'artefice delle controriforme universitarie degli ultimi vent'anni e non è il suo primo tentativo di attaccare le libertà democratiche in ambito accademico. Questo discorso si inserisce nella continuità dell'offensiva repressiva che ha portato avanti nelle università sin dalla sua nomina al governo Barnier. Al suo arrivo alla guida del ministero, ha pubblicato in particolare una circolare invitando le presidenze universitarie a intensificare la repressione contro gli studenti mobilitati, in particolare nei confronti della Palestina. Un'istruzione applicata immediatamente nei campus, come dimostra il divieto di riunioni politiche, in particolare quelle del Pugno Alzato. È sulla scia di questa ondata repressiva che i quattro studenti del Sciences Po Paris presi di mira da Hetzel vengono convocati e sanzionati dalla direzione dell'istituto.
Questa nuova dichiarazione costituisce anche un segnale che il governo Barnier intende, nonostante la crisi politica, continuare e intensificare l'offensiva repressiva contro il sostegno alla Palestina. Lei prosegue le sue recenti posizioni contro la decisione presa dall'amministrazione di Sciences Po Strasburgo di rompere i suoi partenariati con un'università israeliana, o il suo intervento personale per impedire lo svolgimento di un incontro omosessuale nei locali di Sciences Po Parigi. Attraverso questa politica, Patrick Hetzel intende cercare di mettere a tacere preventivamente qualsiasi controversia all'interno delle università, in particolare quelle che formano studenti destinati all'alta amministrazione francese. Ciò è tanto più vero in quanto Sciences Po è stata in prima linea in Francia nelle mobilitazioni di solidarietà con il popolo palestinese, che l'anno scorso hanno scosso le università di tutto il mondo.
Di fronte al reale calo delle mobilitazioni contro il genocidio, il governo Barnier intende stringere le redini e proseguire nelle università l’attuazione di quello che costituisce un vero e proprio “crimine d’opinione”. In un momento in cui anche il governo e Patrick Hetzel pianificano politiche di austerità sempre più severe contro l’università, il governo Barnier vuole ripristinare l’autorità e instaurare un clima di terrore contro tutti coloro che osano alzare la testa e mettere in discussione la politica del governo.
Di fronte a questa volontà di sradicare ogni espressione di sostegno al popolo palestinese nelle università, che si unisce ad un’offensiva contro ogni attività sindacale e politica, dobbiamo chiedere l’abbandono di ogni procedimento contro gli studenti mobilitati e costruire un’arc force quanto più ampia possibile. possibile per difendere il nostro diritto di organizzarci e preparare una controffensiva per respingere Barnier.
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