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Questione ebraica e problema arabo

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Alain Finkielkraut riceve il filosofo Paolo Audi, autore di Mantieni la tua posizionee lo storico Henry Laurens, che lo fa apparire Questione ebraica, problema arabo (1798-2001) circa dopo il 7 ottobre 2023.

Questione ebraica, problema arabo”è questo il titolo dell'ultimo, documentato lavoro di Henry Laurens, in cui lo storico denuncia conflitti aperti o latenti, ma anche iniziative di pace nel Vicino e Medio Oriente dal 1798 al 2001. 2000-2001, sono gli anni della il fallimento dei negoziati di Camp David tra Ehud Barak e Yasser Arafat, i parametri Clinton, la schiacciante sconfitta elettorale di Barak e l'ascesa al potere di Ariel Sharon in Israele. Potremmo dire, prima dell’attentato del 7 ottobre 2023, che da allora nulla è realmente cambiato. Nuove trattative fallite, nuovi scontri, nuovi accordi… Ma questo è tutto. È successo il 7 ottobre e niente è più come prima. “Il 7 ottobre è stata ferita la fragile pelle del mondo, vorrei ripartire da questo evento senza precedenti”. Paolo Audi, “Tenir capo“.

Quello che è successo? Perché è successo questo? Come è stato possibile?

Enrico Laurens ricorda che è un “ulteriore episodio di una storia già lunga, purtroppo”, nel senso che fa emergere il conflitto del 1908, con le violenze di Giaffa. “Fino ad oggi c'è una catena di violenza e negli ultimi decenni, purtroppo, una violenza sempre più cumulativa da entrambe le parti. E poiché segna i ricordi, è anche peggio, perché tutti soffrono delle tragedie precedenti e aumentano il proprio livello di La violenza è una sequenza purtroppo fatale. L'immagine che ho più spesso è quella di un corpo a corpo in cui le due parti non riescono a separarsi futuro Sono bloccati in questa trappola storica che può durare molto a lungo se la confrontiamo con altre situazioni storiche.

L'elemento aggiuntivo è stato il rave party, ma secondo i documenti pubblicati sul New York Times, ma trasmessi dagli australiani, non risulta che il rave party sia stato il motivo della fissazione della data per il 7 ottobre. Era la festa religiosa ebraica che era servita come punto di riferimento con diversi mesi di anticipo. Ha accentuato le atrocità, direi, perché probabilmente non si aspettavano di vedere questi giovani, che purtroppo sono stati martirizzati, violentati, brutalizzati, ecc. Ed è aumentato. Ma per il resto, la presa di ostaggi è avvenuta nel conflitto storico almeno dagli anni ’50. La negoziazione sugli ostaggi da una parte o dall'altra è permanente in questa storia.” Enrico Laurens

“È una struttura senza precedenti, il primo pogrom diretto avvenuto sul territorio dello Stato di Israele” (P. Audi)

Versare Paolo Audic'è ancora una nuova struttura che è stata prodotta. “In primo luogo, si tratta del primo pogrom diretto che ha avuto luogo sul territorio dello Stato di Israele da quando è stato creato come tale. Si tratta cioè di un'azione diretta che consiste nel massacrare indiscriminatamente tutte le persone che incontri davanti a te. Inoltre, alcune persone non erano ebree, non erano nemmeno israeliane e quindi, a questo proposito, si è verificato comunque uno sfogo assolutamente senza precedenti e che si è riattivato, ovviamente, tra il popolo ebraico. Il ricordo di una storia lunghissima costellata di pogrom, persecuzioni e massacri, ma allo stesso tempo, il ricordo della Shoah. Quindi, da questo punto di vista, c’è un prima e un dopoS.” Paolo Audi

Sono completamente d'accordo che la storia del Medio Oriente sia costellata di massacri e di violenza, cioè che sia un sistema permanente, ma se riusciamo a individuare cosa è successo, direi che c'è stato un effetto di autorizzazione. Questa è la novità, ci siamo permessi quello che il testo coranico poteva consentire. È scritto anche nella carta di Hamas, bisogna assolutamente leggerla per capire l'effetto dell'autorizzazione: dal momento in cui una causa politica è autorizzata religiosamente, assume proporzioni assolutamente folli ed estatiche. Questo è il problema, è che possiamo avere uno scopo puramente politico che in realtà è quello della lotta, della lotta politica per recuperare un territorio o per rivendicare dei diritti. Non appena ci affidiamo a questo testo sacro per agire, ciò porta a questa crudeltà estatica che viene pubblicizzata. Normalmente ci vergogniamo della violenza che produciamo. Lo nascondiamo, non cambia il fatto che lo esercitiamo“. Paolo Audi

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Fonti bibliografiche

  • Henry Laurens, Questione ebraica, problema arabo (1798-2001)Fayard 2024
  • Paolo Audi, Mantieni la tua posizioneAzione 2024
  • Daniele Sibony, Le parole non dette di un conflittot, Il Medio Oriente dopo il 7 ottobreIntervalli 2024
  • Marcela Giacobbe, Come la sinistra radicale salverà il mondo… (dagli ebrei) Anne Carriere 2024
  • David Khalka, Israele Palestina, anno zeroLe Bord de l’eau 2024. – Incontro a Istituto del mondo arabo, 6 novembre 2024

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