l'essenziale
Dal suo arrivo a Place Beauvau, Bruno Retailleau ha fatto una serie di dichiarazioni forti, ripetute apparizioni sui media e interventi a tutto campo. Un'offensiva mediatica e politica che ricorda quella di Nicolas Sarkozy, ministro degli Interni 20 anni fa.
Nominato ministro degli Interni da più di un mese, Bruno Retailleau sembra deciso a seguire le orme di un altro famoso inquilino di Place Beauvau: Nicolas Sarkozy. Lo vediamo, con le parole forti e la presenza mediatica affermata, sorvegliare ogni area di crisi, ogni scena di notizia, come un attore dell'emergenza pronto a combattere. Il ministro dell'Interno gioca la parte dell'immediatezza, si appropria delle telecamere, vuole essere onnipresente, come il suo predecessore che, vent'anni prima, aveva forgiato la sua carriera a suon di furia.
“Narcoracailles”, “banda di feccia”
Dalla sua nomina, Bruno Retailleau ha moltiplicato i suoi interventi muscolari e le sue formule shock. “La feccia della droga è ovunque. Dovremo combatterla con implacabile determinazione”, aveva annunciato il giorno dopo la sparatoria di Poitiers, il 31 ottobre. Una frase che ricorda – non a caso – quella di Nicolas Sarkozy ad Argenteuil nel 2005 quando rispose a una donna appostata alla sua finestra: “Sei stufo di questo mucchio di feccia, ce ne liberiamo!” Qualche mese prima, era stato “a Kärcher” che si era offerto di ripulire un complesso residenziale a La Courneuve in Seine-Saint-Denis.
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Come il suo predecessore, Bruno Retailleau ha capito l'importanza di una strategia di comunicazione basata sull'onnipresenza dei media. Viaggi, omaggi, interviste… è diventato impossibile non vedere e non sentire il ministro dell'Interno. È facile immaginare il suo ufficio pianificare attentamente ogni viaggio, ogni annuncio.
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Segue così alla lettera la regola tacita del sarkozyismo: farsi vedere in azione, indipendentemente dal fatto che le misure proposte siano ancora in fase di costruzione o simboliche. Questa ipercomunicazione, fatta di annunci e viaggi, sembra seguire la logica dell'“effetto saturazione”, inondando lo spazio mediatico per occupare il terreno senza dare tempo agli altri di farlo.
Nicolas Sarkozy come “modello” per Bruno Retailleau
Appena entrato in carica, Bruno Retailleau ha preso in prestito il vocabolario bellicoso di Clémenceau, vandeano come lui. “La prima priorità: ripristinare l’ordine. La seconda: ripristinare l’ordine. La terza: ripristinare l’ordine”, ha insistito. Anche qui ritroviamo lo stesso slancio drammatico, la stessa urgenza che Nicolas Sarkozy ha saputo infondere in ogni suo discorso. Per il ministro bisogna dare la sensazione che ogni atto è una risposta a una situazione critica, una forma di “guerra” da fare.
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Bruno Retailleau non nasconde la sua “ammirazione” per l'ex presidente che vede come “un modello”. I due uomini hanno pranzato insieme all'inizio di ottobre, e l'ex presidente, che ricorda con “gentilezza” il suo debutto, lo ha difeso anche sui media. “Apprezzo l'esordio del signor Retailleau che afferma una politica”, ha dichiarato sul set di CNEWS, interrogato sulle numerose uscite del nuovo ministro degli Interni sull'immigrazione o sul rispetto dello Stato di diritto.
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