Un adolescente di 15 anni era tra la vita e la morte in seguito ad una sparatoria scoppiata nella notte tra giovedì e venerdì a Poitiers (Vienna). Lo scorso fine settimana, un bambino di 5 anni è stato gravemente ferito alla testa, vicino a Rennes, in seguito ad un inseguimento legato ad un regolamento di conti. A Grenoble, dall'inizio dell'anno, sono stati registrati una cinquantina di colpi di pistola che hanno ucciso sei persone… In questo contesto, è riduttivo dire che la visita del ministro degli Interni, Bruno Retailleau, a Rennes, questa Venerdì era atteso con impazienza. Tema di questa visita di mezza giornata nella capitale bretone: la lotta al traffico di droga.
Non sorprende che, su questo argomento, il ministro usi parole forti per fare una migliore impressione. Secondo lui, il livello del traffico di droga ha raggiunto “un punto di svolta” e che senza una mobilitazione generale dello Stato e della società ciò accadrà “la messicanizzazione del Paese”.
Ma concretamente cosa propone? Poco, nell'immediato, per “una lotta che durerà anni”ammette il ministro.
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Una campagna di comunicazione
Per regolare i conti che si sono moltiplicati negli ultimi mesi a Rennes, annuncia l'arrivo del CRS 40 o addirittura la creazione di una sorta di «task force» locale che riunisce agenti di polizia, Ursaff, agenti fiscali e di ispezione del lavoro al fine di “rompere l’ecosistema” trafficanti.
A livello nazionale verrà lanciata una campagna di comunicazione a tal fine “mettere i consumatori di fronte alle loro responsabilità”.
Una nuova legge dovrà essere presentata anche al Senato “il più rapidamente possibile”probabilmente all'inizio del 2025. Il testo è ampiamente noto: il disegno di legge è stato redatto in luglio dai due senatori Jérôme Durain (PS) e Étienne Blanc (LR), già autori in primavera di un rapporto sul traffico di droga in Francia. Questa settimana hanno incontrato il Primo Ministro su questo argomento.
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Il testo prevede il rafforzamento dell'Ufficio antinarcotici (Ofast) posto sotto la vigilanza dei ministeri dell'Interno e dell'Economia, la creazione di una procura nazionale antinarcotici (come quella antiterrorismo e finanziaria) procure), ovvero l'istituzione di punti di contatto per denunciare atti di corruzione commessi da dipendenti pubblici: “Quello che vedo è che la rete della corruzione si allarga nelle amministrazioni”indica Bruno Retailleau, senza fornire ulteriori dettagli.
Qualsiasi ulteriore cosa “utensili” per contrastare il riciclaggio di denaro, “madre di tutte le battaglie”, dovrebbe essere incluso anche. Un articolo di legge potrebbe così autorizzare i sindaci a denunciare al prefetto ogni attività sospettata di svolgere attività di a “lavandaia”, affinché possa pronunciarne la chiusura amministrativa e temporanea.
Il ministro spera che su questo testo si possa trovare una maggioranza nell'Assemblea nazionale.
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